La busta paga di dicembre è particolarmente attesa dai lavoratori dipendenti, non solo per la presenza della tredicesima e, in alcuni casi, di un bonus natalizio, ma anche perché rappresenta il momento del conguaglio IRPEF. Quest’operazione di fine anno è essenziale per regolare eventuali discrepanze tra le imposte trattenute nel corso dell’anno e quelle effettivamente dovute.
Il conguaglio IRPEF: cos’è e come funziona
Il conguaglio IRPEF è un ricalcolo fiscale effettuato dal datore di lavoro, che agisce come sostituto d’imposta. L’obiettivo è verificare che le imposte trattenute sulle retribuzioni mensili siano in linea con quelle effettivamente dovute, tenendo conto di redditi, detrazioni e bonus spettanti.
La normativa prevede che il conguaglio di fine anno inizi con la busta paga di dicembre e si concluda entro il 28 febbraio 2025, come stabilito dall’articolo 23 del D.P.R. n. 600/1973.
A seconda del risultato, il conguaglio può comportare:
- un rimborso, se le trattenute sono state superiori al dovuto o se emergono bonus o detrazioni non calcolati in precedenza
- un addebito se le trattenute sono risultate inferiori all’imposta effettivamente dovuta
Effetti del conguaglio sulla busta paga di dicembre
Le operazioni di conguaglio IRPEF influiscono sull’importo netto della busta paga di dicembre, che già include:
- tredicesima mensilità un’aggiunta alla retribuzione ordinaria come gratifica di fine anno
- eventuali premi aziendali legati alla produttività
- conguaglio IRPEF che può comportare un aumento o una riduzione dello stipendio
Come cambia la busta paga con il conguaglio IRPEF
La finalità del conguaglio è determinare l’esatto ammontare delle imposte dovute, includendo anche le addizionali regionali e comunali. In caso di:
- conguaglio a credito, il lavoratore riceverà un importo aggiuntivo direttamente in busta paga
- conguaglio a debito, verrà trattenuto un importo aggiuntivo per sanare il debito fiscale
In caso di incapienza della retribuzione (quando lo stipendio non è sufficiente a coprire il debito), l’addebito verrà distribuito nelle buste paga successive, con l’applicazione di un interesse dello 0,50% mensile
Conguaglio IRPEF e recupero del bonus 100 euro
Un altro aspetto rilevante del conguaglio IRPEF riguarda il bonus di 100 euro (trattamento integrativo). Questa misura spetta ai lavoratori con redditi compresi tra 8.174 euro e 28.000 euro.
Ecco come funziona il calcolo:
- fino a 15.000 euro di reddito, il bonus spetta integralmente (1.200 euro annui)
- tra 15.000 e 28.000 euro, il bonus è calcolato in base alla differenza tra le detrazioni spettanti e l’IRPEF lorda
- oltre 28.000 euro il bonus non spetta
Se, a seguito del conguaglio, il reddito supera i limiti previsti, l’importo ricevuto in eccesso dovrà essere restituito. Per importi superiori a 60 euro, il recupero avverrà in un massimo di 8 rate di pari importo.
Tempi e modalità del conguaglio IRPEF
Il datore di lavoro deve concludere il conguaglio IRPEF entro febbraio 2025. In caso di cessazione del rapporto di lavoro o incapacità di recuperare le somme dovute entro la fine dell’anno, il dipendente è tenuto a versare le somme non trattenute entro il 15 gennaio 2025.
Conclusioni
La busta paga di dicembre non è solo il momento di gratifiche e premi, ma anche quello del conguaglio IRPEF, che consente di chiudere l’anno fiscale in regola. Per evitare sorprese, è importante verificare con attenzione il cedolino e, in caso di dubbi o errori, rivolgersi a un consulente fiscale.