Il trattamento integrativo, noto anche come bonus IRPEF da 100 euro, è un credito fiscale riconosciuto ai lavoratori dipendenti e a determinate categorie di lavoratori assimilati. Se durante il 2024 non è stato riconosciuto in busta paga, o lo hai ricevuto solo in parte, è possibile recuperarlo nella dichiarazione dei redditi con il modello 730/2025, a condizione di rispettare i requisiti reddituali previsti.
Vediamo a chi spetta, come si calcola e come comportarsi correttamente nel modello 730 per ottenerlo o restituirlo.
Cos’è il trattamento integrativo IRPEF
Introdotto a partire dal 1° luglio 2020 in sostituzione del “bonus Renzi”, il trattamento integrativo è un credito fiscale pari a 1.200 euro annui, ovvero 100 euro al mese. Viene riconosciuto automaticamente dal datore di lavoro in presenza di specifici limiti di reddito.
In particolare:
- spetta per intero a chi ha un reddito complessivo fino a 15.000 euro, se l’imposta lorda è superiore alle detrazioni da lavoro spettanti;
- spetta in misura parziale a chi ha un reddito tra 15.001 e 28.000 euro, ma solo se la somma delle detrazioni spettanti (per lavoro, familiari, spese sanitarie, interessi su mutui, ecc.) supera l’imposta lorda dovuta.
Non spetta invece ai pensionati, ai lavoratori autonomi, ai contribuenti con reddito superiore a 28.000 euro o a coloro che risultano incapienti, cioè privi di imposta da versare.
A chi spetta il bonus IRPEF
Oltre ai lavoratori dipendenti, il trattamento integrativo può spettare anche a:
- collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.)
- percettori di NASpI o DIS-COLL
- soci lavoratori di cooperative
- lavoratori in cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga, assegni ordinari e di solidarietà)
- tirocinanti, stagisti, borsisti
- lavoratori socialmente utili
- sacerdoti
- lavoratrici e lavoratori in maternità o paternità obbligatoria
- amministratori locali e revisori
- dipendenti della Pubblica Amministrazione
Come recuperare il bonus nel modello 730/2025
Se il trattamento integrativo non è stato riconosciuto in busta paga nel 2024, può essere recuperato in sede di dichiarazione dei redditi tramite il modello 730/2025.
Il bonus va indicato nel rigo C14 del Quadro C. Il software per la compilazione del modello, sia dell’Agenzia delle Entrate che di CAF o professionisti abilitati, calcola automaticamente l’importo spettante in base al reddito complessivo e alle detrazioni fiscali indicate.
L’importo viene riportato anche nel prospetto di liquidazione (modello 730-3) e può ridurre l’IRPEF dovuta fino a concorrenza dell’imposta.
Quando si recupera e quando si restituisce
Il trattamento integrativo può essere oggetto di conguaglio positivo o negativo in dichiarazione. Si recupera nel caso in cui:
- il bonus spettava ma non è stato erogato in busta paga
- è stato erogato solo parzialmente
- è maturato a seguito del ricalcolo delle detrazioni nel 730
Si restituisce, invece, se:
- è stato percepito, ma il reddito complessivo o le detrazioni effettive dimostrano che non spettava
- l’importo ricevuto è superiore a quello realmente spettante
In caso di restituzione, la somma viene trattenuta direttamente dal conguaglio del 730 oppure può essere rateizzata secondo le opzioni indicate in sede di dichiarazione.
Calcolo del trattamento integrativo
Per i redditi fino a 15.000 euro, l’importo è fisso e pari a 1.200 euro, salvo riduzioni legate ai giorni effettivi di lavoro nell’anno. È necessario che l’imposta lorda sia superiore alle detrazioni da lavoro spettanti, che ammontano a un massimo di 1.880 euro per l’intero anno.
Per i redditi compresi tra 15.001 e 28.000 euro, il trattamento spetta in misura ridotta solo se, al netto delle detrazioni totali, risulta un credito residuo. In questo caso, il bonus è pari alla differenza tra l’importo complessivo delle detrazioni e l’imposta lorda dovuta.
Rinuncia o rettifica del bonus
Se nel corso dell’anno si prevede di non rientrare nei limiti di reddito o si preferisce evitare una possibile restituzione, è possibile rinunciare al bonus IRPEF, comunicandolo:
- al proprio datore di lavoro
- tramite portale INPS (per disoccupati NASpI/DIS-COLL)
- tramite portale NoiPA (per dipendenti pubblici).
In ogni caso, eventuali importi percepiti ma non spettanti verranno automaticamente recuperati dal fisco in sede di conguaglio fiscale.
Conclusioni
Il trattamento integrativo IRPEF rappresenta un’opportunità concreta per i lavoratori con redditi medio-bassi, ma è soggetto a limiti e condizioni precise. La dichiarazione dei redditi con modello 730/2025 consente di regolarizzare eventuali omissioni, recuperare quanto non percepito o restituire importi non dovuti.
Per evitare errori e beneficiare correttamente del credito spettante, è fondamentale verificare con attenzione il reddito complessivo, le detrazioni applicabili e il corretto inserimento dei dati nella dichiarazione.
Per assistenza nella compilazione del modello 730 o per una verifica professionale del trattamento integrativo IRPEF spettante, il nostro studio è a disposizione.