Nel 2025 entrano in vigore nuove disposizioni e conferme normative che regolano le esenzioni e le riduzioni TARI, la tassa sui rifiuti solidi urbani applicata ai locali suscettibili di produrre rifiuti. Introdotta dalla Legge n. 147/2013 (art. 1, commi 641–668 e 686), la TARI è un tributo di competenza comunale, e ogni ente locale ha la facoltà di stabilire modalità, scadenze e agevolazioni secondo criteri propri, purché in linea con i principi generali fissati dalla normativa statale.
Per i contribuenti in condizioni economiche svantaggiate o con immobili oggettivamente non utilizzabili, sono previste esenzioni totali, riduzioni parziali e il cosiddetto bonus TARI, recentemente aggiornato con il DPCM del 21 gennaio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 marzo.
Chi è tenuto al pagamento della TARI
La TARI è dovuta da chi utilizza, occupa o detiene un immobile o un’area potenzialmente idonea alla produzione di rifiuti. Non è richiesta la produzione effettiva di rifiuti, ma la mera possibilità di generarli. Il soggetto obbligato al versamento è, di norma, l’utilizzatore dell’immobile (es. conduttore o occupante), non il proprietario.
Scadenze TARI 2025
La scadenza per il versamento della prima rata TARI è solitamente prevista nel mese di aprile, ma non esiste una data unica a livello nazionale: ciascun Comune stabilisce il proprio calendario attraverso delibera annuale. È quindi fondamentale consultare il sito istituzionale del Comune di residenza o contattare l’Ufficio Tributi per conoscere le scadenze aggiornate.
Esenzione TARI 2025 per reddito: soglie e requisiti
Possono richiedere l’esenzione totale dalla TARI i nuclei familiari con un ISEE fino a 6.250 euro annui. È prevista invece una riduzione del 50% per i contribuenti con ISEE compreso tra 6.250 e 7.500 euro, secondo i parametri minimi stabiliti a livello nazionale. Alcuni Comuni, a loro discrezione, possono innalzare tali soglie o introdurre ulteriori fasce agevolate.
Bonus TARI 2025: cos’è e chi ne ha diritto
Il bonus TARI 2025 è una misura nazionale introdotta dal decreto fiscale n. 124/2019 e attuata con il DPCM 21 gennaio 2025. Consiste in una riduzione del 25% della tassa sui rifiuti o della tariffa corrispettiva, destinata ai nuclei familiari in situazione di disagio economico accertato.
Per accedere al bonus è necessario:
- avere un ISEE inferiore a 9.530 euro, oppure fino a 20.000 euro per le famiglie numerose (almeno 4 figli a carico)
- essere titolare dell’utenza TARI e residente nell’immobile interessato
- essere in regola con i versamenti TARI degli anni precedenti (salvo comprovate difficoltà economiche)
Ogni Comune definisce le modalità di erogazione del bonus, eventualmente prevedendo la presentazione annuale dell’ISEE o la compilazione di apposita istanza.
Riduzioni TARI per situazioni particolari
Oltre alle esenzioni per motivi reddituali, la normativa prevede ulteriori riduzioni, applicabili su scala nazionale o locale:
- riduzione fino all’80% per utenze ubicate in aree in cui il servizio di raccolta è assente o fortemente inefficiente
- sconto fino al 60% per immobili situati in zone isolate o difficilmente raggiungibili dai mezzi comunali
- riduzione proporzionale per chi smaltisce in proprio rifiuti speciali (assimilabili agli urbani), tramite operatori autorizzati.
Esenzione TARI per immobili inagibili o inutilizzabili
È possibile ottenere l’esenzione TARI anche per immobili che, pur essendo registrati, non possono oggettivamente produrre rifiuti. In questi casi, l’immobile deve risultare:
- privo di utenze attive (gas, energia elettrica, acqua)
- senza arredi o elementi che ne indichino l’utilizzo
- in condizioni di inagibilità o ristrutturazione documentata.
Secondo la Cassazione (ord. n. 1711/2017), l’inidoneità a produrre rifiuti deve essere oggettiva e dimostrabile con documentazione tecnica (es. CILA, permesso di costruire, certificazioni di inagibilità).
Sono generalmente esclusi dal pagamento:
- fabbricati inagibili e inutilizzati
- immobili in ristrutturazione con titolo edilizio valido
- locali tecnici (es. cabine elettriche, celle frigorifere senza personale)
- aree sportive adibite esclusivamente all’attività fisica
- edifici destinati al culto religioso
- aree comuni condominiali non occupate in via esclusiva.
Come fare domanda per l’esenzione o il bonus TARI 2025
La richiesta di esenzione o riduzione deve essere presentata al Comune nei tempi e con le modalità previste dal regolamento TARI locale. In genere è richiesta la seguente documentazione:
- modulo di domanda (scaricabile dal sito del Comune o disponibile presso l’Ufficio Tributi)
- attestazione ISEE 2025
- documentazione integrativa (es. certificato di residenza, contratto di locazione, autorizzazioni edilizie, dichiarazioni di inagibilità)
La trasmissione può avvenire tramite:
- sportello fisico presso il Comune
- portale telematico del Comune
- posta elettronica certificata (PEC).
Le scadenze variano, ma in genere si collocano tra maggio e luglio. Alcuni Comuni prevedono la rinnovo automatico dell’agevolazione per chi l’ha già ottenuta nell’anno precedente.
Controlli e sanzioni
Tutte le agevolazioni TARI 2025 sono soggette a verifica da parte del Comune. I dati dichiarati possono essere incrociati con le banche dati INPS, Agenzia delle Entrate e Catasto. In caso di dichiarazioni mendaci, il Comune può revocare il beneficio e applicare sanzioni amministrative, con eventuale recupero delle somme non versate.
Conclusioni
Le esenzioni e riduzioni TARI 2025 rappresentano un’opportunità concreta per alleggerire il carico fiscale, soprattutto per le famiglie in difficoltà o per i proprietari di immobili non utilizzabili. Per ottenere il beneficio è necessario rispettare le scadenze, presentare una documentazione completa e verificare costantemente gli aggiornamenti del proprio Comune. In caso di dubbi o particolarità, è consigliabile affidarsi a un professionista abilitato per una corretta gestione della posizione tributaria.