Il divieto di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie verso persone fisiche è una misura che nasce dall’esigenza di tutelare la privacy dei pazienti. Introdotto inizialmente con l’art. 10-bis del D.L. n. 119/18, il divieto fatturazione elettronica prestazioni sanitarie è stato prorogato fino al 31 marzo 2025 dall’art. 3 co. 6 del D.L. n. 202/24. Questo rinvio consente di garantire la sicurezza dei dati sensibili, evitando il loro transito nel Sistema di Interscambio (SdI). Ecco tutto quello che c’è da sapere.
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A chi si applica il divieto?
Il divieto di fatturazione elettronica interessa due categorie principali di operatori sanitari:
- soggetti obbligati all’invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria (STS). Include medici, odontoiatri, fisioterapisti e altre figure che trasmettono i dati delle prestazioni al STS. Per queste attività, le fatture non possono essere emesse tramite il Sistema di Interscambio.
- soggetti non obbligati all’invio dei dati al STS.In questo caso, il divieto si applica alle prestazioni sanitarie rivolte a persone fisiche, indipendentemente dall’obbligo di trasmissione al STS.
Quando è consentita la fatturazione elettronica?
Il divieto opera esclusivamente per le prestazioni sanitarie B2C (business-to-consumer), ossia verso consumatori finali. Non si applica invece ai rapporti B2B (business-to-business), come nel caso di prestazioni sanitarie pagate da aziende o assicurazioni.
In queste situazioni, è comunque necessario evitare di includere i dati identificativi dei pazienti nella fattura, come specificato dalle risposte ufficiali dell’Agenzia delle Entrate (Risp. Int. n. 307/E/19 e FAQ del 19 luglio 2019).
Cosa cambia dal 1° aprile 2025?
A partire dal 1° aprile 2025, salvo ulteriori proroghe o modifiche normative, anche le prestazioni sanitarie verso consumatori finali dovranno essere documentate con fattura elettronica tramite il Sistema di Interscambio. Questo rappresenterà un cambio significativo per gli operatori sanitari, che dovranno adeguare i propri strumenti e processi per rispettare le nuove regole.
Come prepararsi al cambiamento?
La proroga al 31 marzo 2025 potrebbe essere finalizzata ad adeguare il Sistema di Interscambio per garantire una maggiore sicurezza nella gestione dei dati sensibili. Nel frattempo, gli operatori sanitari dovrebbero:
- monitorare gli aggiornamenti normativi
- valutare l’idoneità dei sistemi di gestione fiscale
- approfondire le regole che entreranno in vigore dal 2025 per evitare errori o sanzioni
Considerazioni finali
Il divieto di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie rappresenta una misura di equilibrio tra digitalizzazione e protezione della privacy. La proroga fino al 31 marzo 2025 offre tempo agli operatori per prepararsi, ma richiede attenzione e pianificazione. Rivolgersi a consulenti fiscali esperti può fare la differenza per garantire una gestione corretta e senza intoppi durante il periodo di transizione.