Il mestiere di falegname è un attività artigianale prestigiosa ed antica.
Spesso ci si avvicina a questo mondo nel tempo libero o per pura passione.
Per aspirare a diventare eccellenti falegnami, è necessario avere buone capacità manuali, tanta pazienza ed un tocco di originalità.
Un buon commercialista per falegnami, deve informare il cliente sulle opportunità che il regime forfettario offre per risparmiare sulle tasse e deve dare il corretto supporto quando si deve iniziare questa attività ed aprire una partita Iva.
Come di consueto, se hai domande, lascia un tuo commento alla fine dell’articolo.
Il regime forfettario conviene!
Se rispetti i requisiti ti conviene applicare il Regime Forfettario, potrai risparmiare migliaia di euro all'anno tra tasse e previdenza INPS.
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Argomenti del post
Come diventare falegname
La professione di falegname è diventata molto richiesta perché oggi non è molto facile trovare bravi artigiani in questo settore.
Un falegname si occupa della lavorazione del legno e della trasformazione di un semplice ramo o un tronco d’albero ad oggetti artistici.
Occorre frequentare appositi corsi per acquisire le capacità necessarie ed imparare a conoscere le migliori tecniche di lavorazione del legno.
Il consiglio che possiamo dare è di affiancarsi ad un valido artigiano anche in qualità di apprendista in modo da imparare i segreti di questo splendido lavoro.
Quando poi si decide di lavorare autonomamente, sarà necessario aprire una partita Iva ed iscriversi alla Camera di Commercio.
Il codice ATECO da utilizzare è il 16.2 ovvero Fabbricazione di prodotti in legno.
Nel caso si decida di adottare il regime forfettario, il coefficiente di redditività corrispondente è del 67% ed il limite di fatturato di 85.000 €.
Vediamo adesso quali sono i contributi da versare all’INPS ed a quanto ammontano le tasse da pagare.
I contributi INPS per il falegname
La prima cosa da sapere è che quale artigiano, deve iscriversi alla Gestione INPS artigiani.
Le aliquote contributive per il 2023 sono pari al 24 % del reddito, ci sono però delle eccezioni:
- artigiani e commercianti con più di 65 anni già pensionati;
- artigiani e commercianti con meno di 21 anni.
I contribuenti con più di 65 anni di età godono di una riduzione del 50% dei contributi solitamente dovuti.
I contribuenti con meno di 21 anni di età possono usufruire delle agevolazioni previste dall’art. 1, comma 2, della Legge 2 Agosto 1990, n. 233.
Esiste un reddito minimale sul quale conteggiare i contributi ed è di 17.504 €.
Per il falegname che adotta il regime forfettario esiste una particolare agevolazione, infatti vi è una riduzione del 35% rispetto agli altri artigiani.
In ragione delle percentuali sopra indicate, vediamo quanto si deve versare per i contributi INPS.
Se il reddito è uguale o inferiore a 17.504 € i contributi minimi da versare sono pari a 4.208,40 €.
Mentre gli artigiani del regime forfettario versano 2.735,46 €.
Se invece il reddito è superiore a 17.504 € oltre ai contributi minimali occorre sommare i contributi integrativi applicando l’aliquota del 24 % sull’eccedenza.
Il pagamento deve essere effettuato mediante il modello F24, secondo le seguenti scadenze:
- 18 Maggio 2023, 22 Agosto 2023, 18 Novembre 2023, 18 Febbraio 2024;
- le quote eccedenti il minimale: entro i termini per il pagamento delle imposte sui redditi delle persone fisiche.
Il falegname e le tasse
Dopo aver analizzato le aliquote contributive, vediamo adesso quali sono le tasse che i falegnami devono pagare.
Il primo caso che prendiamo in considerazione è quello di un falegname che adotta il regime forfettario.
Per avere accesso al regime, i compensi in un periodo d’imposta, non devono superare i 85.000 €.
La caratteristica più importante del regime forfettario è che la base imponibile su cui calcolare l’imposta sostitutiva viene determinata a forfait.
Come già detto, la percentuale è del 67 %.
Questo significa non considerare analiticamente le spese effettive dell’attività.
Se i compensi superano i 85.000 € annui è possibile adottare un regime fiscale semplificato.
Il regime fiscale semplificato è un regime analitico basato sulla somma algebrica delle entrate da compensi al netto delle uscite da costi inerenti l’attività.
Facciamo un esempio
Di seguito un esempio di calcolo dei contributi INPS da versare nel caso di un falegname che incassa nel periodo di imposta 2023 15.000 €.
Base imponibile 16.800 € x 78% = 13.104 €
Imposte sui redditi 13.104 x 5% = 655,20 €
Contributi INPS (17.504 x 24%) con riduzione del 35% = 2.735,46 €
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