Hai deciso di iniziare una nuova attività ed aprire una partita IVA? Hai sentito parlare del regime forfettario e dei suoi vantaggi? Se sogni una carriera come libero professionista, oppure aprire una ditta individuale artigiana o commerciale, il primo step è aprire la partita Iva. Nella guida di oggi ci occupiamo della partita Iva come si apre e quanto costa .
Due parole su di noi: da molti anni il nostro team opera online ed il nostro sito è stato tra i primi in Italia a proporre abbonamenti. Siamo intermediari abilitati per l’invio telematico delle dichiarazioni dei redditi e per la gestione di tutti gli altri adempimenti.
Quando decidi di aprire la partita Iva, la scelta del regime fiscale è molto importante e devi scegliere quello più adatto alle tue esigenze. Quando il nostro cliente decide di iniziare l’attività lo affianchiamo nella scelta per evitare di commettere errori.
Quanto pagherò tra tasse e contributi INPS con la mia partita Iva? Quanto si spende per aprirla e quanto ammonta la parcella del commercialista? Queste sono alcune delle domande più frequenti che ci arrivano dalle email o dai colloqui telefonici.
Se ci segui fino alla fine, avrai le risposte a tutte queste domande e potrai entrare nel mondo delle partite Iva ed applicare, se desideri, il regime forfettario in maniera consapevole. Buona lettura!
Problemi con il tuo commercialista?
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Partita Iva come si apre e quanto costa
Vediamo i passi necessari per aprire la partita IVA in modo semplice e rapido con la modalità telematica perché grazie al nostro servizio è possibile.
Innanzitutto vorrai sapere quanto tempo occorre per aprire la partita Iva.
I tempi tecnici per aprire la Partita IVA sono circa 24 ore lavorative sia per i liberi professionisti che per le ditte individuali.
Ovviamente, nel caso delle ditte individuali, è necessaria anche l’iscrizione al Registro delle Imprese e l’eventuale SCIA che provvediamo ad effettuare tramite la pratica ComUnica.
I tempi tecnici per il completamento della pratica ComUnica è di circa 7 – 10 giorni lavorativi, ma puoi iniziare a lavorare subito perché hai già il numero di partita IVA.
Aprire la Partita IVA con noi come libero professionista è totalmente gratis.
Per avviare una ditta individuale artigiana o commerciale devi aggiungere il costo della pratica ComUnica a soli 180 euro.
Ricordati che quando apri la partita Iva sei tenuto a presentare l’anno successivo la dichiarazione dei redditi percepiti entro i termini di legge previsti.
Questo obbligo vale anche in caso non emetti fatture o non percepisci redditi.
Se non lo fai, si tratta si omessa dichiarazione e rischi di subire le sanzioni previste.
Per qualsiasi dubbio contattaci.
Liberi professionisti
Vediamo come funziona per tutti i liberi professionisti.
Una volta che abbiamo svolto la pratica per l’apertura della Partita Iva ti contattiamo comunicandoti l’attribuzione del numero assegnato.
Ovviamente, prima di questa fase ascoltate le tue esigenze, ti indichiamo il codice ATECO più adatto per la tua attività. Se la tua attività non ha una Cassa di previdenza Autonoma ci occupiamo anche dell’iscrizione alla Gestione separata INPS ai fini della previdenza.
Artigiani e commercianti
Nelle pratiche per l’apertura di una ditta individuale (ComUnica), sono comprese l’iscrizione in Camera di Commercio e le comunicazioni di inizio attività verso il Comune.
Pensiamo noi alla predisposizione dell’eventuale SCIA, Segnalazione Certificata di Inizio Attività trasmettendola allo sportello SUAP del comune dove viene esercitata l’attività.
Se dovuta, effettuiamo l’iscrizione all’INPS per la contribuzione da Artigiano o Commerciante. Quando occorre ci occupiamo anche dell’eventuale iscrizione all’INAIL.
In circa 7 giorni lavorativi, potrai avviare la tua attività senza fare nulla, ci occupiamo noi di tutte le pratiche necessarie.
Come si apre una partita Iva
Vediamo quali sono i passi che devi prendere per aprire la partita Iva:
- scelta del codice di attività ATECO.
Il codice Ateco descrive succintamente la tua attività. - compilare il modello AA9/12 per impresa individuale oppure il modello AA7/10 per soggetti diversi dalle persone fisiche.
Si consegnano materialmente al front office dell’Agenzia delle Entrate; - iscrizione alla CCIAA se sei un’impresa.
Per un’impresa individuale viene fatta con il Modello I1, per un soggetto diverso dalle persone fisiche con Modello S5. - attenzione all’inquadramento previdenziale, maggiori informazioni su questo punto le trovi nelle singole guide ai regimi fiscali.
- iscrizione all’INAIL se artigiano.
Anche qui operativamente, devi recarti all’ufficio competente per la tua provincia per ottenere la relativa modulistica; - devi prendere la PEC (Posta Elettronica Certificata).
Scegli il codice Ateco
E’ molto importante la corretta scelta del codice Ateco adatto.
Se non sai cosa è il codice Ateco, non scoraggiarti, te lo spieghiamo subito: si tratta di un codice articolato in 5 livelli.
Composto con sei cifre fino a giungere al livello massimo di dettaglio comprendente 1.226 sottocategorie, identifica in modo univoco ogni singola attività economica in Italia. La struttura di classificazione è ad albero ed è standardizzata a livello europeo fino alla quarta cifra. Categorie e sottocategorie possono differire tra i singoli Paesi.
Devi indicarlo in modo obbligatorio al momento della apertura della Partita IVA sia in caso di libera professione sia in caso di ditta individuale.
La corretta scelta è elemento fondamentale per inquadrare l’attività e per l’applicazione del coefficiente di redditività che andrà a determinare le spese forfettarie detraibili dal fatturato lordo. Ricordati che è molto importante perché è sul reddito imponibile che pagherai tasse e contributi. Se hai dubbi sul codice ATECO che devi utilizzare consulta la nostra guida oppure contattaci per parlare con un nostro esperto prima di aprire la tua partita IVA.
Il regime fiscale: forfettario o semplificato?
Proseguiamo ad analizzare la partita Iva come si apre e quanto costa e parliamo finalmente del regime fiscale.
Nella fase di start-up, ti assistiamo con il servizio di consulenza preliminare nella scelta del regime fiscale più conveniente per le tue esigenze.
Diamo uno sguardo in dettaglio alle varie possibilità. Attualmente puoi applicare alla tua partita IVA il regime forfettario o il regime semplificato.
Il regime forfettario è un regime agevolato di vantaggio e rappresenta un’ottima soluzione per chiunque inizi l’attività anche nel 2023. Puoi accedere se con la tua Partita IVA individuale non superi il limite di 85.000 euro ogni anno.
Uno degli aspetti più interessanti del regime forfettario è rappresentato dal calcolo su base forfettaria delle spese sostenute per l’esercizio dell’attività.
Questo significa che non saranno dedotti tutti i costi sostenuti durante l’anno. Verrà applicata una deduzione a forfait sul tuo fatturato lordo in base all’aliquota (coefficiente di redditività) corrispondente al Codice Ateco della tua attività. La quota reddituale rimanente, il reddito imponibile, è quella effettivamente soggetta alla tassazione di legge (il 5% o il 15% a seconda dei casi).
Per chiarire meglio questo concetto proviamo a fare un semplice esempio.
Simone è un consulente, il coefficiente di redditività per la sua attività è pari a al 78%. Dall’importo che fattura durante l’anno, il fatturato lordo, si deduce il 22% di spese forfettarie riconosciute dalla legge per coprire le spese professionali. Ipotizzando quindi 30.000 euro di incassi lordi durante l’anno, si pagheranno imposte e contributi solo sul 78% e questo verrà chiamato reddito imponibile sul quale si applica la tassazione mediante l’imposta sostitutiva del 5% o del 15%. Nel caso abbia anche versato i contributi previdenziali nello stesso periodo di riferimento, verranno anche essi dedotti nel conteggio.
In regime forfettario, come abbiamo già accennato sono previste solo due aliquote di tassazione, a seconda dei casi:
- 5%
- 15%
che prendono il posto dei tributi come IRPEF, addizionali ed altri previsti nei regimi ordinari.
Le partite IVA forfettarie non applicano l’IVA in fattura ed in base a questo principio possono ad esempio proporre i propri servizi a prezzi più competitivi rispetto a chi applica il regime ordinario semplificato. Infine sono esonerati da molti adempimenti e obblighi, come l’uso della fattura elettronica, studi di settore, esterometro ed altri.
Quando vengono emesse fatture non hanno l’obbligo di registrarle ma solo di numerarle con un ordine progressivo e conservarle applicando una marca da bollo da 2 euro se l’importo supera i 77,47 euro. Se desideri approfondire i requisiti di accesso e le cause di esclusione dal forfettario, ti rimandiamo alla guida sul blog.
Se il fatturato dell’attività da partita IVA è superiore ai 85.000 euro all’anno, dovrai applicare il regime semplificato, non ci sono altre alternative.
Questa condizione, si presenta anche in caso di contemporaneo reddito da lavoro come dipendente che supera la soglia di 30.000 euro lordi.
Previdenza INPS o autonoma
Professionisti senza cassa
Se svolgi attività dove non è prevista la cassa previdenziale, devi iscriverti all’INPS Gestione separata. E’ il caso di assistenti virtuali, freelance, webcontent, amministratore di condominio, e molte altre professioni. Per l’anno 2023, i lavoratori autonomi con partita Iva iscritti alla gestione separata Inps, vedranno applicata l’aliquota del 26,23% sui redditi. Come puoi notare, con la gestione separata, non vi sono minimali come nel caso degli artigiani o commercianti.
Questo significa che che se prendi la partita Iva ed il tuo reddito imponibile è 10.000 €, ai fini previdenziali, devi versare 2.623 €.
Se appartieni alla gestione separata, hai il diritto ad applicare un quota di rivalsa sui tuoi committenti pari al 4%.
Ogni volta che emetti una fattura di 100 € per un lavoro, potrai aggiungere il 4% di rivalsa:
100 € per il lavoro + 4% di rivalsa per gestione separata Inps. Si, hai capito bene! Il diritto di rivalsa significa che oltre all’importo per la tua prestazione, hai diritto anche al 4% di Inps gestione separata.
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Professionisti con cassa previdenziale
Il professionista iscritto ad Ordine o Albo con Cassa Previdenziale, deve seguirne le regole contributive. Non ci è possibile in questa sede indicare con precisione a quanto ammontano le varie aliquote perché ogni Cassa di Previdenza ha le sue. Professionisti come il geometra, l’ingegnere, l’architetto, il perito industriale, l’avvocato sono tutti professionisti con Cassa Autonoma. Ognuna presenta le proprie regole per quanto riguarda gli adempimenti iniziali che periodici. Quindi ti rimandiamo agli articoli specifici per ogni professione che trovi nelle pagine del nostro blog oppure ai siti Web delle rispettive Casse di competenza. Vediamo quanto costa la previdenza per artigiani e commercianti.
Artigiani
Quando apri la partita Iva come artigiano, devi pagare l’INPS alla Gestione Artigiani.
Se il tuo reddito imponibile non supera 17.504 € devi pagare un contributo obbligatorio annuale di 4.208,40 €.
Quando superi i 17.504 €, devi pagare il 24% sul reddito eccedente.
Se applichi il regime forfettario è prevista la possibilità di richiedere una riduzione del 35% dei contributi INPS.
Commercianti
Se hai partita Iva come commerciante, devi pagare l’INPS alla Gestione Commercianti.
Questo anche nel caso svolgi attività di commercio online tramite un negozio di e-commerce.
Se il tuo reddito imponibile non supera 17.504 € devi pagare un contributo obbligatorio annuale di 4.292,42 €.
Superando i 17.504 €, devi pagare il 24,48% sul reddito eccedente.
Quando aprire una partita Iva?
Ma quando conviene aprire una partita Iva? Non esiste un momento adatto o una regola generale per aprire una partita Iva.
Se accetti un consiglio, il momento perfetto per aprirla si verifica quando:
- hai chiaro il tuo modello di business;
- ti si presenta una occasione di lavoro da cogliere al volo.
In questi caso, è inutile temporeggiare, e rischiare che qualcuno realizzi il progetto al posto tuo.
Una cosa fondamentale che devi sapere è che la vita della tua partita Iva, è scandita da periodi d’imposta coincidenti con l’anno solare.
Significa che, se apri la partita Iva nel corso del 2023, per tale periodo d’imposta sei obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi l’anno successivo, in questo caso il 2024. Questo anche se non emetti nessuna fattura e non percepisci alcun ricavo. Ovviamente, devi assolvere anche tutti gli altri adempimenti tributari e contributivi previsti entro i termini stabiliti.
Obblighi fiscali da rispettare
Gli obblighi fiscali e le regole fiscali, variano a seconda del regime che hai adottato. Ricorda che in tutti i casi sei obbligato a presentare la dichiarazione e versare imposte e contributi se previsti. In caso contrario, sarà omessa dichiarazione e sarai soggetto alle sanzioni previste dalla Legge. Per maggiori informazioni e scegliere il regime fiscale corretto per la tua attività, puoi consultare le nostre guida al regime forfettario e guida al regime semplificato.
Per ulteriori informazioni sulla partita Iva come si apre e quanto costa inserisci i tuoi dati e ti contatteremo per una consulenza gratuita.
Partita IVA in Regime Forfettario
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