Un nostro lettore Mario, ci ha inviato una richiesta chiedendo informazioni sulla apertura della partita iva per corsi di formazione.
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Partita Iva per corsi di formazione
Salve sono Mario, sono un dipendente part time tempo determinato ma comunque il contratto sarà rinnovato (non è questo il mio dubbio).
Ho bisogno di aprirmi la partita iva per effetture corsi di formazione, nello specifico di rianimazione cardiopolonare e di primo soccorso, le mie domande sono:
- se non fatturo devo pagare comunque qualcosa, contributi etc…?
- rientro nel regime dei minimi?
- gestione separata INPS? cos’è?
Grazie
Mario
Il regime forfettario conviene!
Se rispetti i requisiti ti conviene applicare il Regime Forfettario, potrai risparmiare migliaia di euro all'anno tra tasse e previdenza INPS.
Apri la partita IVA o cambia commercialista!
La nostra risposta a Mario
Buonasera Mario, grazie per la tua domanda sulla apertura della partita iva per corsi di formazione.
Ti rispondiamo all’interno della nostra rubrica l’esperto risponde perché ci era impossibile evadere la tua richiesta all’interno dei commenti.
A nostro parere aprire una partita Iva per svolgere corsi di formazione, richiede l’iscrizione come impresa individuale al Registro Imprese della camera di commercio.
Di conseguenza con l’iscrizione al Registro Imprese è necessario versare i contributi fissi INPS.
Questi contributi dovranno essere versati con cadenza trimestrale.
L’ammontare annuale è di circa 2400€, se si richiede la riduzione del 35% prevista dal regime forfettario, altrimenti ammonterebbero a circa 3600€.
Per rispondere alla tua prima domanda “se non fatturo devo pagare comunque qualcosa?”, se non fatturi niente oltre a pagare il consulente per la dichiarazione dei redditi, dovrai pagare i contributi INPS trimestrali e il diritto camerale annuale.
Potrai decidere di applicare il regime forfettario, e non più il regime dei minimi in quanto è stato abrogato dal 1 Gennaio 2016.
Con il regime forfettario potrai avere un’imposta sostitutiva (tasse) al 5% per i primi 5 anni, se rispetti i seguenti requisiti:
- non aver esercitato, nei tre anni precedenti, attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare;
- l’attività non deve costituire una prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo;
- laddove si abbia proseguimento di un’attività esercitata l’ammontare dei ricavi/compensi del periodo d’imposta precedente non deve essere superiore ai limiti previsti dalla tabella codici ATECO.
Superati i 5 anni, l’imposta passerà al 15%.
Per maggiori chiarimenti sul regime forfettario, ti consigliamo di visitare il nostro blog e dare un’occhiata ai nostri articoli.
Arriviamo alla tua ultima domanda:
Che cos’è la gestione separata INPS?
Sinteticamente ti diciamo che la Gestione separata INPS è la cassa di previdenza per i liberi professionisti che non appartengono ad un Ordine o ad un Albo.
Permette di pagare i contributi in percentuale in base ai redditi effettivamente incassati.
Per il 2017 l’aliquota ordinaria è del 25,72%.
Come detto all’inizio di questo contributo però, l’attività di corsi di formazione a nostro parere non può essere svolta con un inquadramento da libero professionista.
Anche se come eccezione possiamo considerare il caso di un libero professionista che come attività marginale e secondaria, rispetto alla sua professione, svolge talvolta anche dei corsi di formazione.
In questo caso, se i corsi di formazione sono attinenti alla sua professione, non sarà necessario aprire uan posizione in camera di commercio.
Cordiali saluti
Lo Staff di regimeminimi.com
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