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Regime dei minimi come funziona

Home > Fisco > Regime dei minimi come funziona

Può sembrare curioso ma anche nel 2017 è attualissimo parlare di questo argomento e con questo articolo cerchiamo di rispondere alle richieste arrivate in questi giorni su questo argomento. Spesso nelle email che riceviamo è ricorrente la domanda il regime dei minimi come funziona e chi lo può adottare.

Il regime dei minimi è stato introdotto dalla Legge Finanziaria del 2008 al fine introdurre un regime di partite Iva agevolato super semplificato.
Questo regime agevolato è esente da Irpef, Iva, Irap e studi di settore, e quindi rappresenta una efficace semplificazione nella gestione della contabilità.
Inoltre rappresenta il primo regime fiscale che ha apportato un’effettiva agevolazione nel complicato mondo del fisco italiano.

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Fra tutte le semplificazioni quella di maggiore presa è stata sicuramente l’introduzione di un’imposta sostitutiva che sostituisse i meccanismi della progressività Irpef.
Il regime dei minimi rappresenta quindi, un regime fiscale di partite Iva agevolate per quei contribuenti la cui attività d’impresa o professionale abbia determinati requisiti specifici.

Tuttavia ci sono alcune limitazioni la prima tra tutte è che l’apertura di nuove partite Iva in regime dei minimi è impedita dal 1° gennaio 2016.
Di conseguenza, chi intende aprire una partita Iva agevolata dal 1° gennaio 2016 avrà solo l’opzione del regime forfettario.
Di seguito quindi vi proponiamo un guida completa ed aggiornata al 2017 inerente il regime dei minimi.

[alert class=”gray”]Il reddito dei contribuenti nel regime dei minimi si determina applicando il principio di cassa.

Nel mondo tecnico-contabile il principio di cassa si contrappone con il principio di competenza.

Il principio di cassa comporta che i ricavi, o compensi, ed i costi assumano rilevanza solo se effettivamente incassati o pagati (uscita di cassa o banca).[/alert]

Argomenti del post

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  • Regime dei minimi e contributi previdenziali
  • Le semplificazioni contabili e le agevolazioni fiscali
  • Quali sono le caratteristiche del regime dei minimi?
  • Un esempio di funzionamento del regime dei minimi
  • Contattaci

Regime dei minimi e contributi previdenziali

I contributi previdenziali, compresi quelli corrisposti per i collaboratori dell’impresa familiare fiscalmente a carico e quelli per i collaboratori non a carico, possono essere dedotti dal reddito.
Si ricorda che per i contribuenti minimi non si possono avere le agevolazioni contributive Inps che vigono per i forfettari.
Questi ultimi, già dal 2016, hanno la possibilità di richiedere entro il 28 febbraio 2017, una riduzione pari al 35% dei contributi obbligatori per la Gestione Artigiani e Commercianti.

Le semplificazioni contabili e le agevolazioni fiscali

I contribuenti che operano nel regime dei minimi sono soggetti solo ad un’imposta sostitutiva e non alle imposte che ordinariamente colpiscono tutte le imprese ovvero:

[alert class=”gray”]

  • l’Irpef con le sue aliquote progressive;
  • l’ Iva;
  • l’Irap.[/alert]

Se il venir meno dell’Irpef nella versione ordinaria e dell’Irap consente una semplificazione di calcolo notevole, il venir meno dell’Iva consente l’eliminazione di tutti i registri contabili che quest’ultimo tributo necessita.

Infatti i minimi sono esenti:

  • dalla tenuta del registro dei corrispettivi;
  • del registro delle fatture di vendita;
  • del registro delle fatture di acquisto.

A partire dal 2017 i minimi sono esonerati anche dagli obblighi di comunicazioni delle liquidazioni Iva.
Ovviamente però, anche i minimi devono emettere le fatture.
L’unico obbligo previsto è quello di conservare e numerare le fatture emesse e ricevute.
Sulle fatture emesse occorre apporre una marca da bollo di 2,00 € nel caso in cui l’imponibile sia superiore a 77,47 €.

Quali sono le caratteristiche del regime dei minimi?

Nella versione vigente il regime dei minimi ha le seguenti caratteristiche:

[alert class=”gray”]

  1. l’imposta sostitutiva al 5%;
  2. le fatture non sono soggette a ritenuta d’acconto;
  3. la possibilità di aderire al regime a prescindere dall’età anagrafica per 5 anni, oppure fino al compimento del 35° anno di età.[/alert]

Un esempio di funzionamento del regime dei minimi

Adesso sempre in tema di regime dei minimi come funziona proviamo a fare un esempio per capire meglio come ci si deve comportare essendo un contribuente del regime dei minimi.[alert class=”gray”]Un avvocato nel corso del 2016 ha conseguito compensi per 20.000,00 €.
Nel corso del 2016 il medesimo avvocato ha pagato costi inerenti l’esercizio della professione per 6.000,00 €.
Il reddito imponibile dell’avvocato è dunque pari a 14.000,00 € (20.000,00 € – 6.000,00 €).
L’imposta sostitutiva a carico dell’avvocato per il periodo d’imposta 2016 sarà pari a 700,00 €
Il risultato si ha moltiplicando al reddito imponibile di 14.000,00 €, l’aliquota del 5%.[/alert]

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