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Sanzioni CIN affitti brevi dal 2 gennaio

Home > News > Sanzioni CIN affitti brevi dal 2 gennaio

Dal 2 gennaio 2025 sono entrate in vigore nuove sanzioni per chi non rispetta l’obbligo di comunicare il Codice Identificativo Nazionale (CIN) per gli affitti brevi. Questa misura mira a combattere l’evasione fiscale e a garantire maggiore trasparenza nel settore delle locazioni turistiche. Vediamo insieme in cosa consistono le sanzioni CIN affitti brevi dal 2 gennaio.

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Argomenti del post

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  • Cos’è il CIN e chi deve richiederlo?
  • Sanzioni per il mancato rispetto della normativa
  • Proroghe e obblighi regionali
  • Come richiedere il CIN
  • Conclusioni

Cos’è il CIN e chi deve richiederlo?

Il CIN è un codice identificativo obbligatorio per gli immobili destinati agli affitti brevi, introdotto per tracciare in modo chiaro e trasparente le attività di locazione turistica. Questo obbligo riguarda i proprietari di immobili, i gestori di strutture ricettive e gli intermediari, inclusi coloro che operano tramite piattaforme online come Airbnb o Booking.

Il codice deve essere inserito in tutti gli annunci pubblicitari, sia online che offline, al fine di identificare gli immobili in modo univoco e assicurare il rispetto delle normative fiscali.

Sanzioni per il mancato rispetto della normativa

Dal 2 gennaio 2025, il mancato rispetto dell’obbligo di comunicazione del CIN o la sua omissione negli annunci comporterà sanzioni pecuniarie. Le multe varieranno da 500 a 5.000 euro per ogni infrazione accertata. Inoltre, è prevista la rimozione degli annunci irregolari.

Le autorità competenti, come l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza, eseguiranno controlli per garantire l’osservanza della normativa. Eventuali violazioni potrebbero anche comportare ulteriori verifiche fiscali.

Proroghe e obblighi regionali

Inizialmente, il termine per adeguarsi era fissato al 2 novembre 2024. Tuttavia, una proroga del Ministero del Turismo ha spostato la scadenza al 1° gennaio 2025. Questa estensione è stata concessa per consentire ai locatori di allinearsi, ma non sono stati chiariti i dettagli sull’applicazione delle sanzioni immediatamente dopo la nuova scadenza.

Va inoltre ricordato che l’ottenimento del CIN è subordinato al possesso del codice identificativo previsto dalle normative regionali o provinciali, che possono variare da regione a regione. Questi adempimenti locali restano in vigore e si aggiungono alle disposizioni nazionali.

Come richiedere il CIN

Per mettersi in regola ed evitare sanzioni, è necessario:

  • richiedere il CIN per ogni immobile destinato agli affitti brevi attraverso la piattaforma BDRS predisposta dal Ministero del Turismo
  • inserire il codice identificativo negli annunci pubblicitari
  • verificare la completezza e la correttezza delle informazioni fiscali e contrattuali

La richiesta del CIN deve essere effettuata sul portale BDRS presentando:

  • i dati catastali dell’immobile o della struttura ricettiva
  • la documentazione sui requisiti di sicurezza degli impianti, se la locazione è svolta in forma imprenditoriale

Conclusioni

Dal 2 gennaio 2025, il rispetto delle norme relative al CIN diventerà obbligatorio e le sanzioni per gli inadempienti saranno applicate con rigore. È essenziale che proprietari, gestori e intermediari si adeguino tempestivamente per evitare multe e problemi fiscali.

Per eventuali dubbi o necessità di supporto nella gestione degli adempimenti, è consigliabile rivolgersi a un professionista qualificato che possa guidarti verso una corretta conformità normativa.

«Check in da remoto illegittimo per il Ministero dell’Interno
Fasce di reperibilità per visita fiscale in smart working»

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