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Tassazione contributi INPS rimborsi e compensazioni

 La gestione fiscale dei contributi INPS, quando questi sono oggetto di rimborso o compensazione, è regolata da norme specifiche che richiedono particolare attenzione, soprattutto per i titolari di partita IVA. Il corretto trattamento fiscale dipende dal regime di tassazione applicato e dal metodo di utilizzo dei contributi eccedenti. Questo articolo esamina le principali regole e gli adempimenti necessari per evitare errori in dichiarazione.

Argomenti del post

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  • Rimborso e compensazione dei contributi INPS: come funzionano?
  • Tassazione dei contributi INPS rimborsati o compensati
  • Partite IVA in regime forfettario: regole specifiche
  • Obblighi dichiarativi: attenzione ai quadri RR e RM
  • Conclusioni

Rimborso e compensazione dei contributi INPS: come funzionano?

I contributi INPS versati in eccedenza possono essere:

  • rimborsati tramite una richiesta formale all’INPS
  • compensati utilizzando il credito per ridurre altri obblighi fiscali o contributivi tramite modello F24, entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta successivo

Tuttavia, a partire dal 2022, i contributi non compensati entro tale termine devono essere richiesti a rimborso o essere oggetto di auto conguaglio, come precisato dall’INPS nelle sue circolari.

Tassazione dei contributi INPS rimborsati o compensati

I contributi INPS rimborsati o compensati possono essere tassati se in precedenza sono stati dedotti fiscalmente. La normativa di riferimento è l’articolo 17, comma 1, lettera n-bis del TUIR, che prevede la tassazione separata per le somme rimborsate o compensate quando queste hanno generato un vantaggio fiscale.

Per i contributi dedotti, il rimborso o la compensazione genera un reddito tassabile mentre per i contributi non dedotti non vi è alcun reddito tassabile.

Il contribuente può scegliere tra:

  • tassazione separata da indicare nel quadro RM della dichiarazione dei redditi
  • tassazione ordinaria applicabile previa opzione nella dichiarazione

Partite IVA in regime forfettario: regole specifiche

Per i contribuenti in regime forfettario, i contributi INPS sono l’unico onere deducibile dal reddito imponibile. Tuttavia, l’eccedenza di contributi può essere dedotta dal reddito complessivo IRPEF, in base all’articolo 10 del TUIR.

Nel caso di rimborso o compensazione, si applicano le seguenti regole:

  • la quota dedotta dal reddito imponibile forfettario deve essere rettificata e recuperata a tassazione nel periodo d’imposta successivo
  • questa rettifica deve essere indicata nel rigo LM35 del quadro LM della dichiarazione dei redditi

Obblighi dichiarativi: attenzione ai quadri RR e RM

La corretta compilazione della dichiarazione dei redditi è fondamentale per evitare errori e sanzioni. I principali quadri da compilare sono:

  • quadro RR per indicare i contributi versati, eccedenti o compensati
  • quadro RM per dichiarare i rimborsi o le compensazioni soggetti a tassazione separata

Nel caso di regime forfettario, le rettifiche vanno riportate nel quadro LM, con particolare attenzione al rigo LM35

Conclusioni

La tassazione dei contributi INPS oggetto di rimborso o compensazione varia in base al regime fiscale applicato e al trattamento originario dei contributi. Una gestione accurata è fondamentale per evitare errori in dichiarazione e garantire la conformità alle normative.

Affidarsi a un consulente fiscale esperto è il modo migliore per assicurare una corretta gestione contabile e fiscale dei contributi INPS, ottimizzando il trattamento fiscale e rispettando gli obblighi normativi. Una pianificazione accurata può aiutarti a sfruttare al meglio i crediti previdenziali senza rischi.

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