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Codice CIN in Dichiarazione e CU

La Legge di Bilancio 2025 introduce rilevanti novità fiscali, tra cui l’obbligo di indicare il codice CIN (Codice Identificativo Nazionale) nella Dichiarazione dei Redditi e nella Certificazione Unica (CU). Questa misura mira a migliorare la trasparenza nel settore delle locazioni brevi e turistiche e a rafforzare il contrasto all’evasione fiscale.

Argomenti del post

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  • Quando entra in vigore l’obbligo del codice CIN?
  • Novità per le locazioni brevi e turistiche
  • Misure collegate: obbligo di collegamento POS e registratori di cassa
  • Implicazioni per contribuenti e aziende
  • Conclusioni

Quando entra in vigore l’obbligo del codice CIN?

A partire dal 2024, il codice CIN dovrà essere inserito obbligatoriamente nei modelli dichiarativi, con effetto sulle Dichiarazioni dei Redditi presentate nel 2025 e sulle Certificazioni Uniche emesse dal 2024. Questa novità normativa impone ad aziende e contribuenti di prepararsi per conformarsi ai nuovi requisiti, che hanno l’obiettivo di migliorare la precisione delle informazioni finanziarie trasmesse.

Novità per le locazioni brevi e turistiche

La bozza della Legge di Bilancio 2025, diffusa il 23 ottobre e in fase di esame parlamentare, prevede che il codice CIN debba essere utilizzato anche per le unità immobiliari destinate a locazioni brevi e turistiche. Ai sensi dell’articolo 9 della bozza, il codice sarà assegnato dal Ministero del Turismo e dovrà essere riportato:

  • nelle dichiarazioni fiscali per garantire la tracciabilità delle locazioni turistiche
  • nella Certificazione Unica (CU) per una trasparenza completa dell’attività di intermediazione immobiliare.

Questa disposizione si inserisce nel quadro di nuove misure volte a ridurre l’evasione fiscale, con l’obiettivo di monitorare più efficacemente le attività di locazione breve.

La normativa prevede che il codice CIN venga riportato non solo nei documenti dichiarativi, ma anche nelle comunicazioni trasmesse dagli intermediari immobiliari e dai gestori di portali telematici, come richiesto dall’articolo 4, comma 4, del decreto-legge n. 50 del 2017. Inoltre, i controlli verranno eseguiti dai Comuni, che trasmetteranno eventuali irregolarità all’Agenzia delle Entrate per un’analisi più accurata dei rischi fiscali, in collaborazione con la Guardia di Finanza.

Misure collegate: obbligo di collegamento POS e registratori di cassa

Oltre all’introduzione del codice CIN, la bozza della Legge di Bilancio 2025 include altre misure significative, come l’obbligo, a partire dal 2026, di collegare i registratori di cassa ai sistemi POS per combattere l’evasione. Anche in questo caso, sarà previsto un periodo di adeguamento per le imprese.

Implicazioni per contribuenti e aziende

L’obbligo di inserire il codice CIN rappresenta un’importante responsabilità per i contribuenti, soprattutto per chi opera nel settore delle locazioni brevi. Le aziende e i professionisti dovranno adeguare le loro procedure e garantire che i dati fiscali siano completi e accurati. Gli operatori del settore immobiliare, in particolare, saranno tenuti a verificare che le informazioni trasmesse siano conformi ai nuovi requisiti, per evitare sanzioni o problematiche legate alla non conformità.

Conclusioni

L’obbligatorietà del codice CIN in Dichiarazione e CU è un cambiamento che porterà maggiore trasparenza e tracciabilità nel settore delle locazioni turistiche. È fondamentale che aziende, intermediari e contribuenti si adeguino tempestivamente, aggiornando i propri sistemi e consultando professionisti qualificati per una corretta gestione fiscale. La Legge di Bilancio 2025 rappresenta un importante passo avanti nel contrasto all’evasione fiscale, e prepararsi per tempo è la chiave per evitare complicazioni future.

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