Il Regime Forfettario rappresenta oggi il modo più conveniente, per tutte le partite Iva, che non superano determinati limiti di fatturato annuale di svolgere o avviare una attività.
A differenza di altri regimi fiscali, il calcolo dei costi per l’attività è molto diverso perché segue un metodo particolare.
Per questo motivo è importante conoscere cosa scaricare con il regime forfettario per non incorrere in errori o errate valutazioni in caso di nuove attività.
Non si può scaricare i costi sostenuti ma si potranno scaricare dei costi annuali calcolati in base forfettaria.
Ma come funzionano questi costi forfettari e cosa è possibile scaricare con il regime forfettario in definitiva?
Se ci segui nella lettura di questo breve contributo, potrai scoprirlo in modo veloce.
Il regime forfettario conviene!
Se rispetti i requisiti ti conviene applicare il Regime Forfettario, potrai risparmiare migliaia di euro all'anno tra tasse e previdenza INPS.
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Argomenti del post
Conoscere il regime forfettario
Come prima cosa devi sapere che il regime forfettario è stato introdotto in modo definitivo dal primo gennaio del 2016.
Garantisce a tutti gli aderenti, professionisti, artigiani e commercianti di usufruire di una serie di semplificazioni e vantaggi fiscali e contabili.
Puoi trovare maggiori informazioni riguardo questi aspetti nella nostra guida al regime forfettario.
Ti riassumiamo qui brevemente gli aspetti più importanti:
- esenzione IVA;
- nessuna ritenuta d’acconto;
- imposta sostitutiva agevolata al 5% per i primi 5 anni e al 15% per i successivi;
- semplificazione sulla tenuta della contabilità.
Ovviamente per aderire, è necessario possedere dei requisiti di accesso ben definiti e non superare determinati limiti di fatturato.
Maggiori dettagli puoi trovarli nella nostra guida che ti abbiamo già suggerito.
Cosa scaricare con il Regime Forfettario
Il regime forfettario è un regime agevolato dove il tuo reddito è determinato in via forfettaria.
I costi aziendali vengono determinati da precisi coefficienti ministeriali specificati in un apposita tabella e variabili in base al tipo di attività.
Questi coefficienti si chiamano coefficienti di redditività e si applicano al proprio fatturato annuale per determinare il reddito imponibile.
Questo sta a significare che la legge tributaria ha individuato dei coefficienti da applicare a seconda della tipologia determinando cosi la base imponibile su cui applicare l’aliquota.
Non ha quindi senso domandarsi se, adottando il regime forfettario, si possono scaricare i costi ad esempio di carburante, assicurazione, telefono o altro.
Infatti, il reddito è determinato da coefficienti ministeriali ed è del tutto insensibile ai costi sostenuti.
Esempio per un libero professionista
Prendiamo ad esempio la categoria dei liberi professionisti.
Il regime forfettario prevede un coefficiente di redditività pari al 78%.
Questo ci indica che, ipotizzando un fatturato annuo di 20.000 €, per la determinazione del reddito lordo si dovrà applicare un coefficiente pari al 78%.
Dai calcoli troviamo che sui 20.000 € di fatturato il reddito lordo del nostro professionista è di 15.600 €.
I restanti 4.400 €, ossia il 22% del fatturato annuo, rappresentano i costi aziendali forfettari che il professionista può scaricare.
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