Stai pensando di avviare un attività come professionista o come ditta individuale? Hai sentito parlare del regime forfettario e vuoi capire di cosa si tratta?
Oggi per tutte le attività professionali, artigiane e commerciali è possibile adottare il regime forfettario un regime agevolato per le Partite IVA.
Lo scopo della guida al regime forfettario che ti abbiamo preparato è di spiegarti come funziona e quando è possibile applicarlo alla Partita IVA.
Il regime forfettario è entrato in vigore nella sua forma completa dal 1° gennaio 2016 grazie alle modifiche dalla legge 208/2015.
Dal primo gennaio del 2020 con la nuova Legge di Bilancio sono state apportate alcune modifiche che ne hanno modificato aspetti importanti.
E’ previsto un limite ai ricavi di 65.000 € per tutti mentre le spese da portare in detrazione dipendono dalla tipologia di attività svolta.
La tassazione viene applicata con un’aliquota più bassa rispetto all’IRPEF, non viene applicata l’IVA in fattura e non c’è obbligo di fatturazione elettronica.
Prima di addentrarci e analizzare i punti più importanti una considerazione ad alta voce, il forfettario, rappresenta un vero toccasana in certi casi.
Sei curioso di capire se puoi applicarlo anche alla tua Partita IVA e di saperne di più? In questa pagina ti spieghiamo tutto quello che devi sapere, buona lettura!
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Argomenti del post
Guida al regime forfettario : aspetti generali
Ultimamente il governo ha introdotto alcune novità per il regime forfettario che andiamo a spiegarti in questa guida. Il primo aspetto riguarda la fatturazione elettronica:
i contribuenti in regime forfettario sono esonerati dall’obbligo di fatturazione elettronica.
Per ulteriori informazioni puoi leggere l’articolo regime forfettario e fattura elettronica.
Se però fatturi nei confronti della Pubblica amministrazione sei obbligato ad emettere la fattura elettronica.
In forfettario non si applica l’IVA in fatturazione e quindi sulle tue fatture devi riportare la dicitura dove evidenzi:
Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1, commi da 54 a 89 della legge n. 190/2014 Regime forfettario
Altra caratteristica del forfettario riguarda le spese dell’attività.
Devi sapere che le spese sostenute per l’attività non vengono determinate con il consueto metodo analitico tipico dei regimi ordinari.
Si determinano a forfait con uno specifico coefficiente di redditività che cambia a seconda del tipo di attività.
Il limite dei ricavi o dei compensi che puoi fatturare con la Partita IVA è di 65.000 euro.
Nel caso superi il limite da primo gennaio dell’anno successivo devi per forza passare in regime semplificato.
Vediamo come funziona la tassazione in regime forfettario.
E’ prevista un’imposta sostitutiva che prevede soltanto due aliquote:
- 15% – aliquota ordinaria
- 5% – aliquota ridotta solo se hai determinati requisiti
Se puoi accedere all’aliquota ridotta del 5% puoi mantenerla per 5 anni ovviamente sempre se rispetti i requisiti.
Ricordati che puoi svolgere anche più attività contemporaneamente con codici Ateco diversi ed applicare il forfettario.
L’importante è che i ricavi complessivi delle varie attività non siano superiori al limite di 65.000 €.
Guida al regime forfettario: imposta sostitutiva al 5%
Vediamo un punto molto importante del regime forfettario soprattutto se prevedi di non incassare molto perché hai iniziato da poco la tua attività.
Come abbiamo già visto nella sezione precedente puoi applicare l’aliquota agevolata del 5% se hai i seguenti requisiti:
- nei 3 anni precedenti non devi aver esercitato attività artistica, professionale o d’impresa anche in forma associata o familiare;
- non devi proseguire un’attività svolta in precedenza come lavoratore dipendente o autonomo con esclusione dei praticantati obbligatori ai fini dell’esercizio di arti o professioni.
- nel caso rilevi un attività svolta da un altro soggetto, i ricavi conseguiti dal precedente titolare non devono aver superato i 65.000 €
Se riesci ad accedere all’aliquota ridotta del 5% puoi mantenerla per 5 anni.
Guida al regime forfettario: i requisiti richiesti
Questo è un punto veramente critico della nostra guida al regime forfettario perché determina se puoi adottarlo o rimanerci in caso già lo applicassi.
Sostanzialmente in regime forfettario, devi rispettare i seguenti requisiti:
- l’anno precedente non devi aver superato il limite di 65.000 € per compensi o ricavi;
- non devi aver svolto attività incompatibili con l’applicazione del forfettario;
- essere residente in Italia oppure avere un reddito prodotto per almeno il 75% in Italia;
- la tua attività non si deve occupare della compravendita diretta di fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi;
- non puoi essere socio di società di persone, associazioni tra professionisti, imprese familiari;
- non controllare direttamente o indirettamente Srl o con attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dalla partita IVA forfettaria;
- con la tua partita IVA non puoi fatturare prevalentemente al tuo datore di lavoro e nemmeno a soggetti a lui riconducibili con estensione ai due periodi d’imposta precedenti.
- l’anno precedente non devi aver percepito un reddito da lavoro dipendente superiore a 30.000 € e costi per prestazione di lavoro dipendente superiori ad 20.000€.
Ovviamente puoi sottoporci la tua situazione particolare tramite il nostro servizio di assistenza prioritaria nel caso avessi ulteriori dubbi.
Vediamo però di approfondire alcuni dei punti precedenti che presentano maggiore difficoltà di interpretazione.
Primo requisito
Per quanto riguarda il primo punto se eserciti contemporaneamente più attività si assume la somma dei ricavi e dei compensi relativi alle diverse attività esercitate.
Inoltre non rilevano gli ulteriori componenti positivi indicati nelle dichiarazioni fiscali per migliorare il proprio profilo di affidabilità.
Secondo requisito
Il secondo punto invece ci indica quali sono le attività dove il regime forfettario non si può applicare per legge.
Il classico esempio è quello del venditore porta a porta o di commercio di auto sia nuove che usate. Vediamo la lista della attività non compatibili con il regime forfettario:
- agricoltura e attività connesse e pesca, vendita sali e tabacchi e commercio dei fiammiferi;
- editoria, gestione di servizi di telefonia pubblica, rivendita di documenti di trasporto pubblico e di sosta;
- intrattenimenti, giochi e altre attività di cui alla tariffa allegata al d.P.R. n. 640 del 1972;
- agenzie di viaggi e turismo, agriturismo vendite a domicilio (venditori porta a porta);
- rivendita di beni usati, di oggetti d’arte, d’antiquariato o da collezione;
- agenzie di vendite all’asta di oggetti d’arte, antiquariato o da collezione.
Sesto requisito
Per quanto riguarda il requisito numero sei, la Circolare 9/E del 10 aprile 2019 ha finalmente fatto chiarezza specificando che la norma deve essere nella necessaria compresenza:
- del controllo diretto o indiretto di società a responsabilità limitata o di associazioni in partecipazione;
- dell’esercizio da parte delle stesse attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività d’impresa, arti o professioni.
In assenza di una delle suddette condizioni, la causa ostativa non opera.
Quindi, il contribuente può applicare o permanere nel regime forfettario.
Per quanto riguarda le problematiche relative all’IVA è importante conoscere fondamentalmente due aspetti fondamentali, agevolazioni ed adempimenti.
Guida al regime forfettario: agevolazioni Iva
Vediamo adesso le agevolazioni che il regime forfettario ci offre.
Innanzitutto è previsto l’esonero dall’obbligo di alcuni adempimenti fiscali come:
- applicazione e versamento dell’IVA
- registrazione delle fatture emesse e ricevute;
- tenuta e conservazione dei registri contabili;
- dichiarazione annuale IVA e comunicazione liquidazioni IVA.
Ovviamente in caso di acquisti di beni intracomunitari per un importo annuo complessivo superiore a 10.000 € devi iscriverti al VIES.
In questo caso dovrai versare l’IVA sugli acquisti quello che comunemente viene definito il Reverse charge.
Nonostante non viene applicata l’IVA in fattura e le notevoli semplificazioni ricordati che devi sempre numerare e conservare le fatture d’acquisto e le bollette doganali.
Devi certificare i corrispettivi e presentare eventuali elenchi riepilogativi sulle operazioni intracomunitarie.
Non preoccuparti perché con il nostro pacchetto il consulente personale che ti segue ti avvisa di tutto quello che devi fare.
Agevolazioni delle imposte sui redditi
in regime forfettario sono previste numerose agevolazioni anche riguardo le imposte sui redditi:
- esonero dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili;
- il reddito è determinato con semplicità, applicando ai ricavi/compensi percepiti un coefficiente di redditività;
- obbligo alla conservazione dei documenti ricevuti ed emessi;
- esonero Iva e l’I.R.A.P.;
- esonero dagli studi di settore;
- esonero da ritenute alla fonte subite.
Il regime forfettario risulta vantaggioso per la mole di adempimenti tributari che il contribuente non è tenuto ad assolvere.
Ma il vero vantaggio è rappresentato dalle modalità di determinazione del reddito e questo a nostro giudizio è il vero plus.
Codice Ateco e coefficiente di redditività
Il reddito imponibile, si ottiene applicando ai ricavi un coefficiente di redditività e dipende dal codice ATECO dell’attività svolta.
Uno sguardo alla tabella ministeriale da cui puoi desumere il limite reddituale da non superare ed il relativo coefficiente da applicare.
Commercio all’ingrosso e al dettaglio – 40%
Commercio ambulante e di prodotti alimentari e bevande – 40%
Commercio ambulante di altri prodotti – 54%
Costruzioni e attività immobiliari – 86%
Intermediari del commercio – 62%
Servizi di alloggio e di ristorazione – 40%
Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari ed assicurativi – 78%
Altre attività economiche – 67%
Calcolo tasse in regime forfettario
Eccoci arrivati dentro la nostra guida al regime forfettario alla parte che forse ti interessa di più.
vediamo finalmente come determinare le tasse nel regime forfettario in modo semplice e rapido.
Sul totale del fatturato si applica il coefficiente di redditività che abbiamo visto sopra determinando il reddito imponibile.
L’aliquota ordinaria prevista è del 15% ma se hai i requisiti richiesti si riduce al 5% per i primi anni di attività.
Vediamo due esempi pratici per chiarirci meglio le idee.
Beneficia della riduzione dell’imposta al 5%
La sua attività ha un coefficiente di imposta sostitutiva al 78%.
Base imponibile: 25.000 € x 78% = 19.500 €
Imposta sostitutiva: 19.500 € x 5% = 975 €
Beneficia della riduzione dell’imposta al 5%
La sua attività ha un coefficiente di imposta sostitutiva al 40%.
Base imponibile: 40.000 x 40% = 16.000 €
Imposta sostitutiva: 16.000 x 5% = 800 €
Agevolazioni contributive
Se adotti il regime forfettario, puoi usufruire di una agevolazione anche di natura contributiva.
Grazie alla legge 208/2015 tutti i contribuenti forfettari possono usufruire di una riduzione del 35% rispetto ai contribuenti in altri regimi fiscali.
Per usufruire della riduzione occorre effettuare una comunicazione all’INPS entro il 28 febbraio di ogni anno e certificare la sussistenza e la permanenza dei requisiti di accesso.
Conclusioni
Speriamo che con la nostra guida al regime forfettario hai intuito le opportunità che puoi sfruttare se ovviamente rientri nei limiti del fatturato previsto.
Se vuoi aprire la tua attività ed hai ancora dubbi non esitare a contattarci per una consulenza gratuita.
Un saluto – Team regimeminimi.com
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Salve, mi chiamo Carol e sono la titolare di una ferramenta con partita Iva a Roma, vorrei aprire un altro negozio a Lavinio (Anzio) e vorrei sapere se posso utilizzare sempre la stessa partita Iva e metterci un mio dipendente all’interno .. vi ringrazio!!
Buonasera Carol, purtroppo non abbiamo dati sufficienti per valutare attentamente la tua posizione non ci hai specificato il regime fiscale.
Se sei nel regime ordinario non ci dovrebbero essere ostacoli all’apertura di un ulteriore negozio con un dipendente. Attenzione però se la tua attività è gestita in regime forfettario, sarà necessario non superare la soglia di 5.000€ per le spese di lavoro dipendente, altrimenti scatterebbe la fuoriuscita e il passaggio a regime ordinario.
Cordiali saluti
La possibilità di accesso al regime forfettario ai lavoratori dipendenti e pensionati che hanno anche un’attività in proprio, a condizione che il loro reddito da lavoro dipendente o da pensione non superi i 30 mila euro, crea una discriminazione tra contribuenti. Poniamo il caso che, il contribuente A percepisce da lavoro dipendente o pensione 30.000 euro e con la sua attività in proprio fatturi 30.000 euro, ha un reddito complessivo di 60.000 euro. Il contribuente A entra nel regime forfetario perché ha tutti i requisiti in regola. Il contribuente B percepisce da lavoro dipendente o pensione 30.001 euro e con la sua attività in proprio fatturi 11.000 euro, ha un reddito complessivo di 41.001 euro. Il contribuente B non entra nel regime forfetario perché non ha tutti i requisiti in regola.
Mi sembrerebbe più giusto fissare un tetto massimo che tenga conto dei due ricavi
Buonasera Michelangelo, pubblichiamo il suo intervento.
Cordiali saluti
Buonasera, sono un giovane studente che vorrebbe aprire partita IVA per andare a fare perizie grandine per conto di alcune compagnie assicurative. Mi ponevo il seguente interrogativo, ma se io oltre a questa attività volessi svolgere anche quella di occasionale giardiniere/disinfestatore (es per le zanzare) avrei la possibilità di fare tutto con una singola partita IVA? Se sì, come viene gestito il discorso del coefficiente di redditività e del limite di fatturato (trattandosi di attività con diversi codici Ateco)?
Vi ringrazio per la puntuale risposta.
Buongiorno Michele, a nostro avviso è possibile svolgere entrambe le attività con un unica partita Iva.
Per non perdere il regime forfettario il limite di ricavi da rispettare sarà quello più alto tra le due attività (fermo restando il rispetto delle soglie previste per le singole attività).
Ogni attività seguirà la sua fatturazione e i ricavi saranno imputati distintamente al relativo coefficiente di redditività.
Cordiali saluti
buongiorno è possibile avere il calcolo del regime forfettario sul codice 55.20.51 bed &breackfast di tipo imprenditoriale, compensi per 10.000 euro
quanto pagherei in tasse all’anno ?
potrei usufruire di un’aliquota al 5% dato che l’attività aprirà da gennaio 2019?
Buongiorno Claudia, su un fatturato di 10.000€, escludendo gli acconti per l’anno successivo, si andrà a pagare di tasse e INPS (calcolata sul fatturato) circa 1.200€.
Potrà applicare l’aliquota al 5%, se negli ultimi tre anni non ha mai esercitato altra attività artistica, di impresa o di lavoro autonomo, anche in forma familiare o associata.
Cordiali saluti
Buongiorno fino a dicembre 2018 lavoravo come ditta individuale con cod. ateco 78.10.00 gestione commercio il mio commercialista ne ha consigliato la chiusura e l’ha eseguita troppo frettolosamente per farmi riaprire come libera professionista forse nel 90.02 e forfettario
ma non mi pare un’opportunità in quanto 15% e il prelievo fiscale a cui si aggiunge l’iINPS al 27% – Non mi sembra conveniente a meno che non avessi l’opportunità del 5% avendo superato i 55 anni. Pensate sia possibile riaprire con il 5%? altrimenti si può fare la procedura inversa e cancellare la cancellazione della ditta individuale ?
buongiorno Luisa, se dall’apertura delle partita Iva sono già trascorsi i cinque anni di agevolazione, non è possibile godere ancora del 5% di tasse, anche in caso di chiusura della partita Iva.
L’unica possibilità per godere ancora del 5% di riduzione è necessario chiudere la partita Iva e riaprirla dopo 3 anni.
Cordiali saluti
salve ho un b&b da circa 12 anni aperto con codice fiscale ho un giro d’affari che varia da 35.000 a 50.000 euro annui lordi..adesso vorrei passare ad iva forfettaria..posso entrare nel regime start up?
qual’è il calcolo inps da pagare?
Buongiorno Antonio, a nostro avviso si può applicare l’aliquota al 5%, in quanto la normativa non la prevede nel caso in cui sia già stata esercitata attività d’impresa negli ultimi 3 anni o se l’attività svolta è prosecuzione di altra attività svolta in precedenza come dipendente e non sono prese in considerazione le attività svolte occasionalmente.
Cordiali saluti
salve sono un barbiere, ricavi (con iva) 40000€
spese merce e utenze (con iva) 12000€
contributi inps 6500€
spese famiglia con figli a carico 100% €4000
percepisco un reddito da un appartamento in cedolare secca di 3600€
mi conviene la flax tax ?
Buongiorno Michele, sicuramente sarebbe necessario un analisi più approfondita.
Con il regime forfettario andresti a pagare 3.045€ di saldo Imposta sostitutiva, ma non avresti l’Iva da riversare sui compensi percepiti.
Con il regime semplificato non ti allontaneresti molto dalla cifra di cui sopra, pertanto potrai valutare in base alle agevolazioni fiscali del regime forfettario. Ripetiamo però la necessità di una valutazione più approfondita.
Cordiali saluti
Buongiorno, sono una Ditta individuale da tanti anni con regime ordinario, più estensione p.iva con codice 46.19.02 come procacciatore d’affari, vorrei passare da quest’anno al regime forfetario ma l’azienda con cui ho il codice come procacciatore mi dice che non è possibile, che soluzione potrei adottare? Grazie
Buongiorno Rosa, per prima cosa consigliamo di verificare di avere i requisiti per accedere al regime forfettario.
Puoi trovarli nella nostra guida al regime forfettario.
Ricordiamo che se esercita l’attività di venditore porta a porta, non potrà applicare il forfettario.
L’alternativa ad oggi è il regime fiscale ordinario con le aliquote IRPEF a scaglioni.
Cordiali saluti
Buongiorno, vorrei intraprendere un’attività artigiana di produzione e vendita di gioielli, in metalli preziosi e non. Se è possibile, vorrei conoscere se devo registrarmi alla Camera di Commercio, se devo qualche comunicazione all’INPS e se devo aprire una partita IVA. Non ho attività lavorativa precedente e prevedo un fatturato inferiore a 10000 euro l’anno.
Grazie e cordiali saluti
Buongiorno Cinzia, i passaggi per poter iniziare regolarmente l’attività sono i seguenti:
– apertura partita Iva;
– comunicazione inizio attività Comune e comunicazione commercio metalli preziosi;
– iscrizione camera di commercio e iscrizione INPS commercianti
Per avviare l’attività, puoi valutare il nostro pacchetto che comprende anche tutta la gestione fiscale
https://www.regimeminimi.com/prodotto/partita-iva-commerciante-gratis/
Cordiali saluti