Hai sentito parlare del regime forfettario e cerchi informazioni? Vuoi aprire una partita IVA e ti interessa sapere se hai i requisiti per applicare il regime forfettario?
In questa questa guida al regime forfettario affrontiamo tutti gli aspetti più rilevanti che devi conoscere. In particolare impareremo quando è possibile applicarlo, quali sono gli obblighi fiscali e contributivi e molto altro.
Nato alcuni anni fa per i liberi professionisti e ditte individuali, rappresenta un regime di vantaggio quando viene applicato alla propria partita Iva. Precisamente, è entrato in vigore nella sua forma completa per la prima volta dal 1° gennaio 2016, ma nel corso degli anni ha subito una serie di modifiche fino alla versione attuale.
Oggi infatti il regime forfettario presenta alcune sostanziali differenze rispetto anche al recente passato. La modifica più importante è relativa all’innalzamento della soglia massima dei ricavi e compensi, portata ad 85.000 euro per tutte le tipologie di attività.
Per questo motivo, se hai già una partita IVA oppure stai pensando di avviare una nuova attività devi prendere in considerazione il regime forfettario.
Lo scopo di questa guida è proprio quello di per farti conoscere tutti gli aspetti più rilevanti e metterti in condizione di effettuare una scelta ponderata. Una volta letta avrai a disposizione tutte le informazioni necessarie per comprendere se puoi applicarlo alla tua partita Iva e risparmiare su imposte, previdenza e costi di commercialista.
Mettiti comodo e leggi questa guida al regime forfettario che abbiamo preparato per te ed in caso di dubbi richiedici una consulenza.
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Guida al regime forfettario
Come già accennato prima, il regime forfettario nasce nel 2016 e va a sostituire il precedente regime dei minimi, che però resta ancora in vigore per alcune partite IVA.
L’intento principale del regime forfettario è quello di semplificare la gestione della Partita IVA ed andare a ridurre il peso delle imposte e dei contributi.
Se decidi di applicarlo, sarai soggetto ad un unica imposta sostitutiva con aliquota del 15% sul reddito imponibile. In alcuni casi, l’aliquota si riduce addirittura al 5%, più avanti vediamo i requisiti che occorrono. Inoltre i contribuenti in regime forfettario sono esonerati dall’obbligo di fatturazione elettronica a differenza di quelli che applicano i regimi ordinari.
Per maggiori informazioni leggi l’articolo regime forfettario e fattura elettronica.
Riassumendo, il regime forfettario prevede:
- limite ricavi a 85.000 euro
- imposta sostitutiva al 15% o al 5%
- nessun limite temporale, si applica fino al momento in cui viene meno uno dei requisiti di applicazione
Come già anticipato, l’aliquota dell’imposta sostitutiva può anche essere ridotta al 5%.
Difatti, per le nuove iniziative produttive è prevista la riduzione dell’aliquota al 5% per i primi 5 anni se vengono rispettati i seguenti requisiti:
- non devi aver esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività attività artistica, professionale oppure d’impresa, anche in forma associata o familiare;
- la tua attività non deve costituire in nessun modo mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l’attività precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni;
- se prosegui un’attività svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi e compensi, realizzati nel periodo d’imposta precedente quello di riconoscimento del predetto beneficio, non sia superiore ai limiti di cui al comma 54.
In regime forfettario, la determinazione del reddito imponibile non avviene più tramite la sottrazione dai ricavi dei costi deducibili come previsto dal vecchio regime dei minimi.
Le spese inerenti l’attività o ad uso promiscuo non vengono più considerate, ma al totale del fatturato viene applicato un coefficiente di redditività, determinando così a forfait il reddito imponibile. Ci occuperemo del coefficiente di redditività ampiamente più avanti mostrandoti a seconda della tipologia di attività quanto vale.
Limiti per accedere e rimanere in regime forfettario
Dal 2023 il limite di fatturato è di 85.000€ per tutte le categorie di attività.
Per adottare o per rimanere nel regime forfettario, abbiamo parlato dei requisiti necessari, vediamoli qui di seguito:
- non aver percepito al 31/12 dell’anno precedente ricavi superiori a 85.000€;
- non usufruire di altri regimi speciali ai fini IVA;
- essere residente in Italia oppure in uno stato membro dell’Unione Europea ma producendo in Italia almeno il 75% del reddito;
- non svolgere attività di cessione di fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi;
- non partecipare a società di persone/associazioni professionali/Srl trasparenti contemporaneamente all’esercizio dell’attività;
- non avere partecipazioni di controllo in Srl la cui attività sia riconducibile direttamente o indirettamente all’attività svolta con partita Iva individuale;
- il fatturato non deve essere prodotto prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con in quali sono corso rapporti di lavoro o erano intercorsi nei due anni precedenti d’imposta;
- non aver percepito nell’anno precedente un reddito da lavoro dipendente superiore ai 30.000 €
- non aver sostenuto al 31/12 dell’anno precedente spese per lavoratori dipendenti o collaboratori superiori a 20.000 €
Se si esercitano contemporaneamente più attività con diversi codici Ateco, si assume la somma dei ricavi e dei compensi relativi alle diverse attività esercitate.
Attività che escludono dal forfettario
Ci sono alcune attività che non sono compatibili con il regime forfettario, vediamo quali:
- agricoltura e attività connesse e pesca;
- vendita sali e tabacchi;
- commercio dei fiammiferi;
- editoria;
- gestione di servizi di telefonia pubblica;
- rivendita di documenti di trasporto pubblico e di sosta;
- intrattenimenti, giochi e altre attività di cui alla tariffa allegata al d.P.R. n. 640 del 1972;
- agenzie di viaggi e turismo;
- agriturismo;
- vendite a domicilio;
- rivendita di beni usati, di oggetti d’arte, d’antiquariato o da collezione;
- agenzie di vendite all’asta di oggetti d’arte, antiquariato o da collezione.
Regime forfettario e società
La Circolare 9/E del 10 aprile 2019 ha finalmente fatto chiarezza specificando che la norma deve essere nella necessaria compresenza:
- del controllo diretto o indiretto di società a responsabilità limitata o di associazioni in partecipazione;
- dell’esercizio da parte delle stesse attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività d’impresa, arti o professioni.
In assenza di una delle suddette condizioni, la causa ostativa non opera.
Quindi, il contribuente può applicare o permanere nel regime forfettario.
Per quanto riguarda le problematiche relative all’IVA è importante conoscere fondamentalmente due aspetti fondamentali, agevolazioni ed adempimenti.
Agevolazioni ed adempimenti Iva
Per chi applica il regime forfettario, è previsto l’esonero di:
- applicazione e versamento dell’IVA, salvo gli acquisti di beni intra-U.E. di importo annuo superiore a 10.000 € e ai servizi ricevuti da non residenti con applicazione del reverse charge;
- registrazione delle fatture emesse e dei corrispettivi;
- registrazione degli acquisti;
- tenuta e conservazione dei registri e dei documenti;
- dichiarazione e comunicazione annuale IVA;
- comunicazione black list;
- comunicazione delle dichiarazioni d’intento ricevute.
Abbiamo visto le agevolazioni Iva, ora vediamo gli adempimenti obbligatori:
- numerare e conservare le fatture d’acquisto e le bollette doganali;
- certificare e conservare i corrispettivi.
- presentare gli elenchi riepilogativi delle operazioni intracomunitarie;
- versare l’IVA per gli acquisti di beni intra-U.E. di importo annuo superiore a Euro 10.000 e ai servizi ricevuti da non residenti con applicazione del reverse charge.
Agevolazioni delle imposte sui redditi
in regime forfettario sono previste numerose agevolazioni anche riguardo le imposte sui redditi:
- esonero dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili;
- il reddito è determinato con semplicità, applicando ai ricavi/compensi percepiti un coefficiente di redditività;
- obbligo alla conservazione dei documenti ricevuti ed emessi;
- esonero Iva e l’IRAP;
- esonero dagli studi di settore;
- esonero da ritenute alla fonte subite.
Codice Ateco e coefficiente di redditività
Il reddito imponibile, si ottiene applicando ai ricavi percepiti durante l’anno, un coefficiente di redditività che dipende dal codice ATECO. Nella tabella seguente ti trovi il valore del coefficiente di redditività per ogni tipologia di attività.
Limite fatturato 85.000 € – Coefficiente di Redditività 40%
Commercio all’ingrosso e al dettaglio
Limite fatturato 85.000 € – Coefficiente di Redditività 40%
Commercio ambulante e di prodotti alimentari e bevande
Limite fatturato 85.000 € – Coefficiente di Redditività 40%
Commercio ambulante di altri prodotti
Limite fatturato 85.000 € – Coefficiente di Redditività 54%
Costruzioni e attività immobiliari
Limite fatturato 85.000 € – Coefficiente di Redditività 86%
Intermediari del commercio
Limite fatturato 85.000 € – Coefficiente di Redditività 62%
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione
Limite fatturato 85.000 € – Coefficiente di Redditività 40%
Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari ed assicurativi
Limite fatturato 85.000 € – Coefficiente di Redditività 78%
Altre attività economiche
Limite fatturato 85.000 € – Coefficiente di Redditività 67%
Calcolo tasse in regime forfettario
Vediamo adesso come determinare le tasse nel regime forfettario in modo facile e veloce.
Non si deve più calcolare tramite la sottrazione dai ricavi dei costi deducibili come previsto dal regime dei minimi.
Sul totale del fatturato viene applicato il coefficiente di redditività, determinando così a forfait il reddito imponibile.
Come già spiegato, l’aliquota prevista per il regime forfettario è del 15% o nei casi di eventuale riduzione al 5% per i primi anni di attività.
Vediamo due esempi semplici per chiarirci le idee.
Matteo, un libero professionista nel 2020 ha ottenuto compensi per 25.000 €.
Beneficia della riduzione dell’imposta al 5%
La sua attività ha un coefficiente di imposta sostitutiva al 78%.
Base imponibile: 25.000 € x 78% = 19.500 €
Imposta sostitutiva: 19.500 € x 5% = 975 €
Silvia, una commerciante di bigiotteria nel 2020 ha ottenuto compensi per 40.000 €.
Beneficia della riduzione dell’imposta al 5%
La sua attività ha un coefficiente di imposta sostitutiva al 40%.
Base imponibile: 40.000 x 40% = 16.000 €
Imposta sostitutiva: 16.000 x 5% = 800 €
Agevolazioni contributive
Se adotti il regime forfettario, puoi usufruire di una agevolazione anche di natura contributiva.
Grazie alla legge 208/2015 tutti i commercianti ed artigiani in regime forfettario possono usufruire di una riduzione del 35% rispetto ai contribuenti in altri regimi fiscali.
Per usufruire della riduzione occorre effettuare una comunicazione all’INPS entro il 28 febbraio di ogni anno e certificare la sussistenza e la permanenza dei requisiti di accesso.
Conclusioni
Ci auguriamo che la nostra guida al regime forfettario abbia chiarito i tuoi dubbi ed abbia messo in evidenza i vantaggi che derivano applicando il forfettario.
Vuoi aprire la partita IVA e sei indeciso se scegliere il regime forfettario o il semplificato per la tua attività? Non sei ancora sicuro se puoi applicare il forfettario o se puoi mantenerlo? Contatta il nostro team per una consulenza online gratuita e ti faremo sapere come procedere. Se invece hai già un attività avviata e vuoi risparmiare sul costo di gestione o vuoi un preventivo per la tua dichiarazione dei redditi guarda il nostro listino prezzi.
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Carol says
Salve, mi chiamo Carol e sono la titolare di una ferramenta con partita Iva a Roma, vorrei aprire un altro negozio a Lavinio (Anzio) e vorrei sapere se posso utilizzare sempre la stessa partita Iva e metterci un mio dipendente all’interno .. vi ringrazio!!
Staff says
Buonasera Carol, purtroppo non abbiamo dati sufficienti per valutare attentamente la tua posizione non ci hai specificato il regime fiscale.
Se sei nel regime ordinario non ci dovrebbero essere ostacoli all’apertura di un ulteriore negozio con un dipendente. Attenzione però se la tua attività è gestita in regime forfettario, sarà necessario non superare la soglia di 5.000€ per le spese di lavoro dipendente, altrimenti scatterebbe la fuoriuscita e il passaggio a regime ordinario.
Cordiali saluti
Mchelangelo Forito says
La possibilità di accesso al regime forfettario ai lavoratori dipendenti e pensionati che hanno anche un’attività in proprio, a condizione che il loro reddito da lavoro dipendente o da pensione non superi i 30 mila euro, crea una discriminazione tra contribuenti. Poniamo il caso che, il contribuente A percepisce da lavoro dipendente o pensione 30.000 euro e con la sua attività in proprio fatturi 30.000 euro, ha un reddito complessivo di 60.000 euro. Il contribuente A entra nel regime forfetario perché ha tutti i requisiti in regola. Il contribuente B percepisce da lavoro dipendente o pensione 30.001 euro e con la sua attività in proprio fatturi 11.000 euro, ha un reddito complessivo di 41.001 euro. Il contribuente B non entra nel regime forfetario perché non ha tutti i requisiti in regola.
Mi sembrerebbe più giusto fissare un tetto massimo che tenga conto dei due ricavi
Staff says
Buonasera Michelangelo, pubblichiamo il suo intervento.
Cordiali saluti
Michele says
Buonasera, sono un giovane studente che vorrebbe aprire partita IVA per andare a fare perizie grandine per conto di alcune compagnie assicurative. Mi ponevo il seguente interrogativo, ma se io oltre a questa attività volessi svolgere anche quella di occasionale giardiniere/disinfestatore (es per le zanzare) avrei la possibilità di fare tutto con una singola partita IVA? Se sì, come viene gestito il discorso del coefficiente di redditività e del limite di fatturato (trattandosi di attività con diversi codici Ateco)?
Vi ringrazio per la puntuale risposta.
Staff says
Buongiorno Michele, a nostro avviso è possibile svolgere entrambe le attività con un unica partita Iva.
Per non perdere il regime forfettario il limite di ricavi da rispettare sarà quello più alto tra le due attività (fermo restando il rispetto delle soglie previste per le singole attività).
Ogni attività seguirà la sua fatturazione e i ricavi saranno imputati distintamente al relativo coefficiente di redditività.
Cordiali saluti
claudia says
buongiorno è possibile avere il calcolo del regime forfettario sul codice 55.20.51 bed &breackfast di tipo imprenditoriale, compensi per 10.000 euro
quanto pagherei in tasse all’anno ?
potrei usufruire di un’aliquota al 5% dato che l’attività aprirà da gennaio 2019?
Staff says
Buongiorno Claudia, su un fatturato di 10.000€, escludendo gli acconti per l’anno successivo, si andrà a pagare di tasse e INPS (calcolata sul fatturato) circa 1.200€.
Potrà applicare l’aliquota al 5%, se negli ultimi tre anni non ha mai esercitato altra attività artistica, di impresa o di lavoro autonomo, anche in forma familiare o associata.
Cordiali saluti
Luisa says
Buongiorno fino a dicembre 2018 lavoravo come ditta individuale con cod. ateco 78.10.00 gestione commercio il mio commercialista ne ha consigliato la chiusura e l’ha eseguita troppo frettolosamente per farmi riaprire come libera professionista forse nel 90.02 e forfettario
ma non mi pare un’opportunità in quanto 15% e il prelievo fiscale a cui si aggiunge l’iINPS al 27% – Non mi sembra conveniente a meno che non avessi l’opportunità del 5% avendo superato i 55 anni. Pensate sia possibile riaprire con il 5%? altrimenti si può fare la procedura inversa e cancellare la cancellazione della ditta individuale ?
Staff says
buongiorno Luisa, se dall’apertura delle partita Iva sono già trascorsi i cinque anni di agevolazione, non è possibile godere ancora del 5% di tasse, anche in caso di chiusura della partita Iva.
L’unica possibilità per godere ancora del 5% di riduzione è necessario chiudere la partita Iva e riaprirla dopo 3 anni.
Cordiali saluti
antonio says
salve ho un b&b da circa 12 anni aperto con codice fiscale ho un giro d’affari che varia da 35.000 a 50.000 euro annui lordi..adesso vorrei passare ad iva forfettaria..posso entrare nel regime start up?
qual’è il calcolo inps da pagare?
Staff says
Buongiorno Antonio, a nostro avviso si può applicare l’aliquota al 5%, in quanto la normativa non la prevede nel caso in cui sia già stata esercitata attività d’impresa negli ultimi 3 anni o se l’attività svolta è prosecuzione di altra attività svolta in precedenza come dipendente e non sono prese in considerazione le attività svolte occasionalmente.
Cordiali saluti
michele besacchi says
salve sono un barbiere, ricavi (con iva) 40000€
spese merce e utenze (con iva) 12000€
contributi inps 6500€
spese famiglia con figli a carico 100% €4000
percepisco un reddito da un appartamento in cedolare secca di 3600€
mi conviene la flax tax ?
Staff says
Buongiorno Michele, sicuramente sarebbe necessario un analisi più approfondita.
Con il regime forfettario andresti a pagare 3.045€ di saldo Imposta sostitutiva, ma non avresti l’Iva da riversare sui compensi percepiti.
Con il regime semplificato non ti allontaneresti molto dalla cifra di cui sopra, pertanto potrai valutare in base alle agevolazioni fiscali del regime forfettario. Ripetiamo però la necessità di una valutazione più approfondita.
Cordiali saluti
ROSA SALERNO says
Buongiorno, sono una Ditta individuale da tanti anni con regime ordinario, più estensione p.iva con codice 46.19.02 come procacciatore d’affari, vorrei passare da quest’anno al regime forfetario ma l’azienda con cui ho il codice come procacciatore mi dice che non è possibile, che soluzione potrei adottare? Grazie
Staff says
Buongiorno Rosa, per prima cosa consigliamo di verificare di avere i requisiti per accedere al regime forfettario.
Puoi trovarli nella nostra guida al regime forfettario.
Ricordiamo che se esercita l’attività di venditore porta a porta, non potrà applicare il forfettario.
L’alternativa ad oggi è il regime fiscale ordinario con le aliquote IRPEF a scaglioni.
Cordiali saluti
Cinzia says
Buongiorno, vorrei intraprendere un’attività artigiana di produzione e vendita di gioielli, in metalli preziosi e non. Se è possibile, vorrei conoscere se devo registrarmi alla Camera di Commercio, se devo qualche comunicazione all’INPS e se devo aprire una partita IVA. Non ho attività lavorativa precedente e prevedo un fatturato inferiore a 10000 euro l’anno.
Grazie e cordiali saluti
Staff says
Buongiorno Cinzia, i passaggi per poter iniziare regolarmente l’attività sono i seguenti:
– apertura partita Iva;
– comunicazione inizio attività Comune e comunicazione commercio metalli preziosi;
– iscrizione camera di commercio e iscrizione INPS commercianti
Per avviare l’attività, puoi valutare il nostro pacchetto che comprende anche tutta la gestione fiscale
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Cordiali saluti