Con la circolare n. 70 del 27 marzo 2025, l’INPS ha fornito importanti chiarimenti in materia di prescrizione contributiva e sanzioni civili, aggiornando le indicazioni già contenute nelle circolari n. 92/2023 e n. 58/2024. Le novità seguono quanto previsto dal Decreto Milleproroghe 2025 (D.L. n. 202/2024), convertito con modificazioni dalla Legge 21 febbraio 2025, e interessano in modo particolare le Pubbliche Amministrazioni e alcune categorie di lavoratori autonomi.
Contributi INPS e prescrizione: cosa prevede il Milleproroghe
Il tema della prescrizione dei contributi INPS è stato oggetto di numerosi interventi normativi e interpretativi. In via ordinaria, l’art. 3, commi 9 e 10, della Legge n. 335/1995 stabilisce che i crediti contributivi dell’INPS si prescrivono in 5 anni.
Tuttavia, il Decreto Milleproroghe 2025, con l’articolo 1, comma 2, ha differito al 31 dicembre 2025 l’applicazione della prescrizione per i contributi dovuti da:
- gestione Dipendenti Pubblici (ex INPDAP) da parte delle Pubbliche Amministrazioni
- Gestione Separata, che include parasubordinati e lavoratori autonomi privi di cassa previdenziale
Fino al 31 dicembre 2025, pertanto, l’INPS potrà richiedere il pagamento dei contributi omessi anche per periodi più risalenti, senza che sia eccepibile la prescrizione quinquennale. Si tratta di un’estensione importante, che consente all’Istituto di recuperare contributi non versati anche in assenza di atti interruttivi nei termini ordinari.
Sanzioni civili: quando non si applicano
Accanto al tema della prescrizione, la circolare INPS n. 70/2025 interviene anche sulla disapplicazione delle sanzioni civili per i mancati versamenti contributivi.
In base all’art. 116, commi 8 e 9, della Legge n. 388/2000, le sanzioni civili non si applicano se:
- il debito viene regolarizzato entro il 31 dicembre 2025
- la domanda di rateazione viene presentata entro la medesima data, anche se il piano di ammortamento si conclude successivamente.
Questa disposizione consente, di fatto, una sanatoria dei contributi non versati senza l’applicazione di sanzioni gravi, a condizione che il contribuente agisca entro i termini stabiliti.
Obblighi per le Pubbliche Amministrazioni: dati e rateazioni
Le Pubbliche Amministrazioni, per beneficiare della sospensione delle sanzioni, devono rispettare precisi adempimenti:
- presentare richiesta di rateazione all’INPS entro il 31 dicembre 2025
- trasmettere i dati dei contributi non versati, sempre entro tale data, attraverso:
- il flusso Uniemens/ListaPosPA, per la comunicazione delle posizioni contributive dei dipendenti pubblici
- l’applicativo “Nuova PAssWeb”, utile per il monitoraggio dei versamenti e la regolarizzazione delle posizioni assicurative.
Riepilogo delle sanzioni previste
Le sanzioni in caso di irregolarità contributive variano in base alla gestione previdenziale di riferimento. Di seguito una tabella riepilogativa aggiornata:
Gestione Previdenziale | Violazione | Sanzione | Conseguenze |
---|---|---|---|
Gestione ex INPDAP | Omesso versamento contributi | Fino a 10.000€ | Recupero forzato con interessi |
Gestione Separta | Mancata iscrzione all’INPS | Da 500€ a 5.000€ | Sospensione dell’attività lavorativa |
Gestione Artigiani e Commercianti | Omissione nella dichiarazione dei redditi | Fino a 20.000€ | Accertamenti fiscali e possibile denuncia |
Tutte le gestioni | Falsificazione documentazione | Fino a 25.000€ | Denuncia penale |
Considerazioni finali
Le nuove istruzioni fornite dall’INPS rappresentano un’importante opportunità per regolarizzare la propria posizione contributiva e per evitare l’applicazione di sanzioni elevate, spesso sproporzionate rispetto al debito iniziale.
Per i datori di lavoro pubblici, così come per i professionisti e gli autonomi iscritti alla Gestione Separata, è fondamentale attivarsi entro il 31 dicembre 2025 per inviare la documentazione richiesta e, se necessario, presentare domanda di rateazione.