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Regime forfettario e lavoro dipendente

Home > Esperto risponde > Regime forfettario e lavoro dipendente

Un nostro lettore Diego di Bergamo ci chiede maggiori informazioni su regime forfettario e lavoro dipendente.
Ti invitiamo a scrivere nei commenti se anche tu hai domande relative a questo argomento.
Se hai un argomento di tuo interesse richiedi la tua consulenza gratuita ai nostri esperti.

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Regime forfettario e lavoro dipendente

Buongiorno, sto cercando di districarmi nelle normative, che sul sito stesso dell’agenzia delle entrate non sono chiare.
Sono dipendente a tempo indeterminato con un lordo annuo inferiore a 30’000€.

Vorrei aprire la partita Iva con regime forfettario agevolato come consulente (mi sembra di aver capito codice ateco: 70, redditività 78%) e fatturerò massimo circa 10’000 euro annui.

I due compensi non fanno cumulo di redditto è corretto? sul compenso percepito con partita Iva, dovrò pagare il 5% – 15% di tasse sul 78% del fatturato, e inoltre dovrò pagare l’INPS al 28%?
Grazie mille, Buon lavoro.

Diego – Bergamo

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La nostra risposta a Diego

Ciao Diego, grazie per la tua domanda relativa a regime forfettario e lavoro dipendente, argomento molto gettonato a giudicare dalle richieste che ci arrivano tramite email.
Come dipendente a tempo indeterminato con un reddito inferiore ai 30.000€ potrai aprire partita Iva nel regime forfettario.

I redditi derivanti dal lavoro dipendente e quelli derivanti dalla partita Iva, se viene applicato il regime forfettario, non si cumulano tra di loro.
Rimangono due redditi separati perchè sono tassati da un’imposta diversa, infatti il reddito da dipendente è tassato da IRPEF ordinaria e il reddito da partita Iva nel forfettario è tassato da un’imposta sostitutiva.

Se rispetterai i requisiti di startup potrai inoltre godere dell’aliquota agevolata al 5% per i primi 5 anni.
I requisiti per avere questa agevolazione sono i seguenti:

  1. non aver esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività, attività artistica, professionale ovvero d’impresa, anche in forma associata o familiare;
  2. l’attività da esercitare non deve costituire, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l’attività precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni;
  3. qualora venga proseguita un’attività svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi e compensi, realizzati nel periodo d’imposta precedente quello di riconoscimento del predetto beneficio, non deve essere superiore ai limiti previsti per quell’attività sulla base della classificazione ATECO.

Il tuo lavoro da dipendente inoltre può portarti anche delle agevolazioni per quanto riguarda i contributi da versare.
Se decidessi di aprire l’attività come libero professionista e quindi iscritto alla Gestione separata INPS, avendo anche un impiego da dipendente, potrai godere della riduzione dell’aliquota dal 27,72% al 24%.
Se al contrario decidessi di aprire un’attività commerciale o artigianale, iscritta in camera di commercio, potrai addirittura godere dell’esenzione totale dal versamento dei contributi INPS, in quanto già coperto da una posizione contributiva obbligatoria.

Per l’attività di consulente, sia il 5% di imposta sostitutiva che l’eventuale 24% di gestione separata, saranno pagati sul 78% dei compensi percepiti nel corso dell’anno.
Ricordiamo che il coefficiente di redditività varia a seconda dell’attività svolta e dal codice ATECO scelto, come riportato dalla tabella allegata alla legge 190/2014.
Contattaci per avere un preventivo sulle pratiche di apertura partita Iva o per richiedere ulteriori informazioni sul regime forfettario.

Un saluto

Lo Staff di regimeminimi.com

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    Interazioni del lettore

    Commenti

    1. Diego dice

      13 Giugno 2017 alle 10:44

      Buongiorno, grazie per la risposta gentilissimi. nel caso in cui dovessi fatturare zero euro, mi confermate cortesemente che dovrò pagare zero tasse? (escluso i costi per la tenuta della contabilità) grazie, buon lavoro.

      Rispondi
      • Staff dice

        13 Giugno 2017 alle 13:01

        Buongiorno Diego, ti confermiamo che in caso di fatturato a zero non dovrai pagare né imposte e né contributi, grazie anche all’esenzione contributiva dovuta dal tuo lavoro da dipendente.
        Qualora l’attività sia avviata come commerciante o artigiano, l’unico importo annuale a debito sarà il diritto camerale.
        Cordiali saluti

        Rispondi
    2. Giulia dice

      14 Giugno 2017 alle 02:06

      Salve,
      Mi collego a questa domanda.
      È possibile nella situazione su esposta, fatturare al proprio datore di lavoro ?
      Grazie

      Rispondi
      • Staff dice

        15 Giugno 2017 alle 17:51

        Salve Giulia, non ci sono ostacoli alla fatturazione al proprio datore di lavoro, a patto che sia per l’attività svolta come lavoratore autonomo.
        Ricordiamo che l’attività svolta come lavoratore autonomo non deve costituire mera prosecuzione di attività già svolta come dipendente, ovvero deve essere sostanzialmente diversa rispetto a quella svolta come dipendente.
        Cordiali Saluti

        Rispondi
    3. Mario dice

      29 Novembre 2017 alle 08:43

      Salve sono Mario, sono un dipendente part.time tempo determinato ma comunque il contratto sarà rinnovato (non è questo il mio dubbio).
      Ho bisogno di aprirmi la partita iva per effetture corsi di formazione, nello specifico di rianimazione cardiopolonare e di primo soccorso, le mie domande sono:
      – se non fatturo devo pagare comunuque qualcosa, contributi etc…?
      – rientro nel regime dei minimi?
      – gestione separata INPS? cos’è?
      Grazie

      Rispondi
      • Staff dice

        2 Dicembre 2017 alle 21:57

        Buonasera Mario, ti ringraziamo per il tuo intervento, vista la complessità delle domande ti rispondiamo attraverso la nostra rubrica.
        Puoi leggere la nostra risposta cliccando su questo link
        Un saluto

        Rispondi
    4. ROBERTO OPPO dice

      12 Febbraio 2018 alle 09:25

      buongiorno ,
      nel mio caso sono passato da lavoratore dipendente (10 mesi) a regime forfettario ( 2 mesi ), per la dichiarazione redditi 2017 dovrò presentare un 740 ? e se si , si può presentare con su fisco online ?

      grazie

      Rispondi
      • Staff dice

        15 Febbraio 2018 alle 18:38

        Buonasera Roberto, avendo aperto partita Iva sarà necessario presentare il 740 e non più il 730.
        Può essere preparato in autonomia con i software messi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate ed inviato accedendo alla propria area riservata su FiscoOnline.
        Cordiali saluti

        Rispondi
    5. Claudio dice

      24 Aprile 2018 alle 12:29

      Buongiorno e grazie per il vostro servizio, avrei una domanda: nel mio caso il reddito da lavoro dipendente è di oltre 30.000 euro lordi annuo, e vorrei iniziare una start up con poco budget, sono escluso dal regime forfettario? Cosa potrei fare? Trattasi di consulenza di progettazione meccanica.
      grazie

      Rispondi
      • Staff dice

        24 Aprile 2018 alle 18:50

        Buonasera Claudio, purtroppo avendo un reddito da lavoro dipendente superiore ai 30.000€, non è possibile applicare il regime forfettario. Dovrà necessariamente applicare il regime ordinario.
        Cordiali saluti

        Rispondi
    6. Flavio dice

      27 Ottobre 2018 alle 23:39

      Buongiorno, avrei una semplice domanda. Ho da poco aperto una p. Iva in regime forfettario e sono contemporaneamente dipendente part-time a 20 ore per un negozio. Il mio reddito da lavoro dipendente è circa 20mila euro lordi e quindi giusto per la prosecuzione della mia p. Iva forfettaria. Qui mi nasce un dubbio che mi è venuto leggendo in tanti siti il funzionamento di questa partita iva; Ma se io ho un introito lordo di 20 mila euro da dipendente, con la p. Iva quanto posso fatturare? Devo tenere conto dei 20,000 da dipendente e quindi ho ancora 10. 000 a disposione da fatturare, oppure non contano i 20000 da dipendente e posso fatturare fino alla soglia di 30000 con la p. Iva?

      Rispondi
      • Staff dice

        30 Ottobre 2018 alle 17:36

        Buonasera Flavio,
        i redditi da lavoro dipendente e quelli da partita Iva non hanno niente a che fare tra di loro.
        Per mantenere il regime forfettario non dovrai avere un reddito da dipendente superiore ai 30.000€ e come libero professionista non dovrai superare la soglia di ricavo di 30.000€.
        Ripetiamo che i due redditi rimango completamente separati.
        Cordiali saluti

        Rispondi
        • Flavio dice

          30 Ottobre 2018 alle 19:13

          Grazie mille per la risposta celere e esausriva. Un ultima cosa, naturalmente se fatturassi anche solo che 10000 euro, dovrei poi comunque fare la dichiarazione dei redditi avendo oltre al reddito da dipendente anche quello della forfettaria? Cioè a fine anno dovro dicbiarare il tutto e pagare quindi più tasse per via di un ulteriore reddito cone se avessi ad esempio 2 cud?

          Rispondi
          • Staff dice

            2 Novembre 2018 alle 10:35

            Buongiorno Flavio, ovviamente aprendo partita Iva la dichiarazione dei redditi deve essere presentata anche quando non si fattura niente.
            I due redditi però, se applicato il regime forfettario, non si cumulano tra di loro e saranno tassati separatamente, ovvero non pagherai nient’altro sul reddito da lavoro dipendente oltre alle trattenute subite in busta paga.

            Cordiali saluti

            Rispondi

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