La professione di estetista è molto popolare tra le ragazze, Claudia una nostra lettrice ci ha chiesto informazioni per iniziare questa attività e risparmiare su tasse e costi di gestione.
Se decidi di iniziare l’attività di estetista, sei sicuramente alla ricerca di queste informazioni anche tu.
Un buon commercialista per estetiste deve guidare ed assistere la cliente sia nella fase di startup dell’attività, ma anche e soprattutto quando l’attività è avviata.
Nel contributo di oggi, vediamo gli aspetti più importanti, come aprire una partita Iva, la scelta del codice Ateco corretto, l’iscrizione alla gestione separata e le tasse da pagare.
Il nostro intento, è fornirti tutte le indicazioni che occorrono ad avviare l’attività in totale autonomia.
Se sei alla ricerca di un consulente fiscale che si occupi di tutto quanto, dalla apertura delle tua partita Iva fino all’invio della dichiarazione, contattaci.
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I requisiti professionali
Innanzitutto la professione di estetista comprende molte attività e servizi tecnici.
Manicure, pedicure, massaggi, cerette, make up e trattamenti estetici di bellezza o curativi, rappresentano quelli più conosciuti e comuni.
Per poter svolgere l’attività professionale di estetista, è necessario verificare se si possiedono i requisiti di legge oppure no.
Vediamo insieme quali sono i requisiti necessari per svolgere l’attività di estetista:
- corso biennale con ottenimento della qualifica professionale o corso di specializzazione di un anno per ottenere l’abilitazione;
- corso biennale al fine di ottenere la qualifica professionale, lavoro dipendente a tempo pieno, corso di 300 ore;
- apprendistato, un anno di lavoro dipendente, corso di 300 ore;
- lavoro dipendente di 3 anni corso di 300 ore.
Aprire la partita Iva
Se devi aprire la partita Iva, puoi usare il nostro servizio, contattaci se hai dubbi o desideri ulteriori informazioni.
Per procedere da sola, di seguito ti indichiamo come fare.
Come per altre attività, devi compilare e far pervenire il modello AA9-12 con una delle seguenti modalità:
- telematicamente, attraverso gli strumenti di un consulente fiscale come regimemini.com;
- cartacea, direttamente alla sede territoriale dell’Agenzia delle Entrate;
- tramite raccomandata A/R
All’interno del modello AA9-12, dovrai inserire in aggiunta ai dati personali, alcuni dati specifici come la scelta della sede della propria attività, il codice Ateco corretto ed il regime fiscale adottato.
Il codice Ateco che dovrai indicare può essere scelto ad esempio tra:
Inoltre i codice ATECO adatti sono:
- 96.02.02 – Servizi degli istituti di bellezza;
- 96.02.03 – Servizi di manicure e pedicure.
Ricordati che puoi inserire più Codici ATECO all’interno del modello AA9-12, che verranno considerati secondari.
L’altra cosa che un valido commercialista per estetiste deve farti presente è rappresentato dalla scelta del regime fiscale.
Regime forfettario per estetiste
Parliamo adesso della scelta del regime fiscale e delle tasse che sono tenute a pagare le estetiste professioniste.
Devi sapere che esiste il regime forfettario, un regime agevolato che ti consente di risparmiare sulle tasse e ti offre una serie di vantaggi soprattutto se inizi adesso l’attività.
Se il tuo volume d’affari non supera la soglia limite di 65.000 € all’anno, devi sapere che puoi adottarlo anche se adesso utilizzi il regime semplificato.
Se ti trovi in questa condizione ed hai dubbi puoi contattarci, potresti risparmiare molti soldi.
Ricapitoliamo, per l’attività di estetista, sono previsti i seguenti parametri:
- limite dei ricavi pari a 65.000 €;
- coefficiente di redditività pari al 67%.
La caratteristica più importante del regime forfettario è che la base imponibile viene determinata a forfait ossia senza indagare analiticamente sulle spese effettive dell’attività.
Il coefficiente di redditività abbiamo visto che è del 67%.
L’aliquota dell’imposta sostitutiva è pari al 5% per i primi 5 anni della tua attività se soddisfi determinati requisiti o del 15% negli altri casi.
Per maggiori informazioni sul regime forfettario, sul nostro blog trovi altri articoli dedicati all’argomento.
Limite volume d’affari regime forfettario
Aprire partita Iva nel regime forfettario.
L’estetista e la previdenza
Dal punto di vista previdenziale svolgere la professione di estetista comporta l’iscrizione alla Gestione Artigiani INPS.
Le spese da corrispondere all’INPS sono proporzionali al reddito conseguito.
Ti ricordiamo però che esiste una soglia minima su cui pagare i contributi pari a 15.548 €.
Le aliquote contributive per il 2018 sono pari al 23,55 % del reddito.
Esistono però delle agevolazioni riguardanti tre categorie di artigiani che abbiano:
- più di 65 anni già pensionati godono di una riduzione del 50%;
- meno di 21 anni godono di una aliquota agevolata al 20,55%;
- adottano il regime forfettario godono di una riduzione del 35%.
Facciamo un esempio
Di seguito un esempio pratico di un’estetista che nel corso del 2018 incassa 15.000,00 €.
Ci auguriamo che questo articolo commercialista per estetiste ti sia stato utile per avviare la tua attività.
Per ulteriori informazioni o dubbi non esitare a contattarci.
Un saluto – Team regimeminimi.com
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Buongiorno mia moglie è britannica con attestati e diplomi in lingua inglese ha solo lavorato all’estero cosa potrei fare a proposito dei requisiti professionali per aprire partita iva come estetista in Italia ?
Buonasera Mirko, consigliamo di rivolgersi alla camera di commercio di competenza, o ancora meglio allo sportello SUAP del comune di residenza.
Cordiali saluti